Lucido, brillante, a tratti animato da una vis polemica, Giulio Angioni affronta tematiche attuali o questioni irrisolte, rivisitate però con lo sguardo dell’antropologo: il razzismo e la munnezza, gli immigrati, la guerra in Irak, l’eutanasia: staccandosi dalla cronaca Angioni riesce ad affondare lo sguardo in profondità, con considerazioni mai banali.
Il dito alzato, come fa chi chiede la parola, per dire la sua. In questo libro Giulio Angioni dice la sua su cose piccole, grandi e grandissime del mondo e della vita. Come tutti, sempre, potendo. Prende la parola su ciò che ci sta accadendo, nel vasto mondo quanto in Italia, in particolare nella sua Sardegna. Anche a rischio di fare il guastafeste, dice la sua sui nuovi modi di morire, su Obama, su migranti, leghisti, razzisti, la munnezza di Napoli, su libri, autori, editori e altro ancora. Anche a rischio di mettersi dalla parte del torto. Perché pure questo serve, a volte, quando è difficile scegliere da che parte stare e come starci. Se dire la propria può essere normale atto di vita in comune, farlo con un libro è forse la maniera più discreta di alzare il dito per urgenza di dire e di capire.
26 Aprile 2012
Tutto e subito n. 22
252 pagine
EAN 9788838926532
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
Giulio Angioni (Guasila, 1939 – Cagliari, 2017), antropologo e scrittore, è stato un maestro della narrativa sarda contemporanea. Ha scritto su diversi temi di interesse antropologico e ha condotto ricerche soprattutto in Sardegna. Tra le sue pubblicazioni: Tre saggi sull’antropologia dell’età coloniale (1973); Sa laurera. Il lavoro contadino in Sardegna (1976 e 2005); Fare, dire, sentire. L’identico e il diverso nelle culture (2011). Con Sellerio: Il sapere della mano (1986) e Il dito alzato (2012). Tra i suoi libri di narrativa: L’oro di Fraus (1988 e 2000); Il sale sulla ferita (1990 e 2010); Una ignota compagnia (1992 e 2007), Doppio cielo (2010). Con questa casa editrice: Il mare intorno (2003); Assandira (2004); Le fiamme di Toledo (2006, Premio Corrado Alvaro, Premio Internazionale Mondello); Afa (2008); Gabbiani sul Carso (2010).
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