Trascuarato dagli scritti di storia delle dottrine economiche, Francesco Ferrara è stato un protagonista della cultura e della politica italiana dal Risorgimento sino agli anni iniziali della prima industrializzazione. Dopo anni di silenzio, la biografia umana e intellettuale del più grande economista italiano dell'Ottocento.
Francesco Ferrara ritorna, titolava Luigi Einaudi un suo memorabile scritto di anni in cui, come periodicamente accade, si discuteva come strappare la politica economica italiana al suo destino di ripetizioni. Ma chi era Francesco Ferrara? Del palermitano che è stato, assai verosimilmente, il più grande economista dell'Ottocento - che ha di fatto introdotto in Italia l'economia quale scienza autonoma - nei libri di storia si trova traccia spesso solo nelle note a piè di pagina, e il più delle volte per definirlo «un liberista rigido e dottrinario». E negli scritti di storia delle dottrine economiche lo si è lasciato volentieri annegare nel pulviscolo di nomi oscuri di una scienza ancora in età infantile. E invece Francesco Ferrara è stato un protagonista della cultura e della politica italiana dal Risorgimento sino agli anni iniziali della prima industrializzazione. Fu un teorico di presenza internazionale, inaugurando tendenze e posizioni scientifiche di assoluta avanguardia. Fu un giornalista di straordinaria verve polemica, di stile inconfondibile, di precisione calibrata e fermezza di principi. Fu un docente universitario assertore di un ruolo anticorporativo e non burocratico nel sistema dell'istruzione. Fu, per pochi mesi, un ministro delle finanze che tentò di impostare uno stile governativo trasparente e una burocrazia imparziale. Fu un federalista conseguente. Fu un liberista, vigile avversario di ogni posizione monopolistica e di ogni protezionismo statale dei privati interessi, in un'epoca in cui dichiarandosi tutti liberisti la classe dirigente dell'Italia appena unita avviava il sistema di vincoli e di interessi del blocco protezionista corporativo. Fu sempre sconfitto. Fu sempre solo. In questa biografia intellettuale e umana, la prima ampia completa e non occasionale, Riccardo Faucci di Ferrara fa emergere il profilo di una scomoda attualità. E rimarcarne la scomoda attualità significa semplicemente ricordare che Ferrara ritorna ogniqualvolta le ricorrenti convulsioni della storia d'Italia spingono a cercare un'altra storia possibile e l'altra Italia: quella sempre vinta ma l'unica di cui gli eventi non hanno consumato la vitalità.
1 Gennaio 1995
La nuova diagonale n. 8
316 pagine
EAN 9788838911255
Non disponibile
Riccardo Faucci (1945) è ordinario di Storia del pensiero economico nella Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Pisa. Si è occupato a lungo di economisti italiani dell'Otto-Novecento, pubblicando, fra l'altro, La scienza economica in Italia (1850-1943), Napoli 1981, e Luigi Einaudi, Torino 1986. Dirige la rivista «History of Economic Ideas» ed è condirettore de «Il pensiero economico italiano».
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