123 illustrazioni in bianco e nero, 116 tavole a colori fuori testo
«Si dice “i Florio”: ma nella memoria o nell'immaginazione è lei, donna Franca, immediatamente e imperiosamente presente, ad assommarne la fortuna e la rovina. Senza di lei la storia dei Florio sarebbe stata una storia verghiana, solitaria e dolorosa, di accumulazione e disgregazione, di sommessa e inesorabile fatalità; con lei diventa una storia proustiana di splendida decadenza, di dolcezza del vivere, di affabile e ineffabile fatalità. E corale: quasi che un'intera città, l'intera Sicilia, ne partecipasse».
(Dall'introduzione di Leonardo Sciascia)
Il libro illustrato che racconta la storia della famiglia simbolo della Belle Époque siciliana e protagonista di uno dei casi letterari dell’anno.
Sul finire del XVIII secolo una famiglia di commercianti calabresi si insedia a Palermo aprendo una modesta drogheria. Trascorsi alcuni decenni, diventa nel frattempo la protagonista assoluta della vita economica siciliana, costituisce insieme alla sua dirimpettaia genovese, la famiglia Rubattino, la più grande società di navigazione del Paese. Agli inizi del ‘900 il mito dei Florio raggiunge il suo culmine. L’architetto Basile progetta le loro sontuose dimore, il famoso mobilificio Ducrot arreda le loro navi. Grazie ai Florio Palermo diviene una delle capitali del Liberty: ma più ancora di uno stile di vita. Imparentati con i più bei nomi dell'aristocrazia siciliana, i pronipoti dei droghieri calabresi ricevono a casa re Vittorio Emanuele, il Kaiser, il fior fiore del Gotha internazionale, sono amici di D’Annunzio, Boldini, Leoncavallo, Enrico Caruso, di Robert Montesquiou, testimone immancabile nel tramonto della Belle Époque. È un “tramonto dorato” che vede dissolversi in breve tempo anche le fortune dei Florio: non solo, come vorrebbe una diffusa opinione, per la prodigalità e le minori capacità imprenditoriali degli ultimi discendenti della dinastia, ma soprattutto, se così si può dire, per una “colpa geografica”. L’Italia si avvia a divenire un paese industriale, che non può avere due opposti poli di sviluppo. Così finisce l'età dei Florio, mentre alla Sicilia resta la speranza di un futuro post-industriale.
5 Dicembre 2019
I cristallini n. 6
288 pagine
EAN 9788838940200
Romualdo Giuffrida (1919 - 2008) storico e docente universitario, è stato tra i massimi studiosi della Sicilia dell'Ottocento. Soprintendente onorario all'Archivio Centrale dello Stato. Docente in Storia economica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Palermo. I suoi studi più impegnativi hanno per oggetto la storia economica e finanziaria della Sicilia: Lo Stato e le ferrovie in Sicilia (1967), I Rothschild e la Finanza pubblica in Sicilia (1968); Il Banco di Sicilia (1973); La politica monetaria dei Borbone in Sicilia (1974); Politica ed economia nella Sicilia dell'Ottocento (1980); La Banca Sicula (1983). Ha collaborato alla Revue Internationale d'histoire de la Banque, alla Rivista Storica Italiana ed alla rivista Economia e Storia. Segretario e poi presidente dell' Accademia di scienze, lettere e arti di Palermo, è stato medaglia d' oro dei benemeriti della cultura.
Rosario Lentini (1952) laureato in Scienze Politiche all'Università di Firenze, ha proseguito gli studi in storia economica dedicando la sua attenzione allo sviluppo della borghesia imprenditoriale in Sicilia, con particolare riguardo ai negozianti-bancheri italiani e stranieri. Con questa casa editrice ha pubblicato: con Romualdo Giuffrida L'età dei Florio (1985) e i seguenti saggi: Economia e storia delle tonnare di Sicilia in Vincenzo Consolo, La pesca del tonno in Sicilia (1986); La presenza degli Inglesi nell’economia siciliana, in Raleigh Trevelyan, La storia dei Whitaker (1988); Una nuova cultura del vino in L’economia dei Florio (1991).
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