«"Per la vitalità della cultura dell’Europa sono necessarie due condizioni: che la cultura di ogni paese sia unica, e che culture differenti si riconoscano in un rapporto di mutua relazione, in modo tale che ognuna di esse sia soggetta alle influenze dell’altra. E ciò è possibile perché esiste un elemento comune nella cultura europea, una storia correlata del pensiero, del sentire, del comportamento, un interscambio di arti ed idee”. Queste parole di Thomas Stearns Eliot, pronunciate nel 1946, in occasione di tre discorsi tenuti e trasmessi in Germania, indirizzano la riflessione su un tema che fin da allora inizia a segnalarsi agli spiriti più attenti come nodo centrale, profetizzazione di un’articolata dialettica culturale destinata ad interessare l’Europa nel corso di tutto il Novecento e che, particolarmente all’inizio di questo nuovo millennio, si manifesta in tutta la sua complessità: l’identità culturale dell’Europa nella sua paradossale unità e molteplicità. Essa è l’espressione di un divenire storico nel quale si incontrano e si alimentano in un complesso gioco di influenze e di ricezioni le famiglie linguistiche progenie del ceppo indoeuropeo comune, le espressioni della cultura ellenica prima e di quella dell’antichità romana poi, le tradizioni locali che caratterizzano le storie delle singole comunità, la tradizione cristiana: senza questo multiculturalismo di fondo, una visione del mondo e la sua stessa rappresentazione, connotabili come europei ed occidentali – dal pensiero filosofico a quello scientifico, dai modelli di organizzazione sociale a quelli coi quali la letteratura e le altre arti ce li trasmettono attraverso codificazioni estetiche – non avrebbero potuto consolidarsi» (dall’Introduzione di Paolo Proietti).
1 Gennaio 2004
Le parole e le cose n. 5
284 pagine
EAN 9788838919336
Chi ha consultato la pagina di questo libro ha guardato anche: