In un contesto «noir», la narrazione autobiografica di un percorso di redenzione da una passione d'amore rovinosa.
Ha un remoto nucleo autobiografico (l'infatuata passione per un'attrice sedicenne) questo racconto di Gerhart Hauptmann che amava rappresentare i tranelli del destino, come le aspirazioni primarie e i desideri più intensi di un personaggio sono insieme la sua rovina fatale: il fantasma di Lorenz Lubota, il protagonista narrante che ritorna con la memoria alla gioventù, è una ereditiera tredicenne, intravista una volta, e per seguirne lo spettro, dall'inconsapevole potere, egli sconvolge dissennatamente la propria vita e arriva fino al delitto, riemergendo redento dopo anni a una vita da piccolo borghese, apparentemente idillica, in realtà replica più opaca della precarietà esistenziale dei giorni perduti.
1 Gennaio 2003
Il divano n. 220
252 pagine
EAN 9788838919114
Non disponibile
Gerhart Hauptmann (1862-1946), scrittore e drammaturgo tedesco, fu Premio Nobel per la letteratura nel 1912. Il suo primo dramma, Prima dell'alba, segnò l'affermarsi del naturalismo tedesco che assunse con lui caratteri propri, sganciandosi dai modelli francesi (Zola) e scandinavi (Ibsen). L'opera di Hauptmann non si esaurisce tuttavia né con l'esperienza del naturalismo né con la scrittura drammatica. Già agli inizi del Novecento percorrerà altre strade che lo porteranno alla novella e al romanzo. Il suo capolavoro è I tessitori. Di Hauptmann questa casa editrice ha pubblicato anche Il fantasma (2003).
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