Un «giallo» del genio russo del racconto? Oppure un ironico requiem per il giallo? O più semplicemente uno squarcio quotidiano delle miserie e dei misteri di provincia?
«La mattina del 6 ottobre 1885 si presentò nell'ufficio del commissario di polizia rurale della seconda sezione del distretto di S. un giovanotto decorosamente vestito e dichiarò che il suo padrone, la cornetta della guardia a riposo Mark Ivanovic' Kliausov era stato ucciso». Unico indizio un fiammifero svedese, oggetto moderno e abbastanza ricercato nella Russia ottocentesca da spostare gli investigatori verso una pista borghese, con una esilarante sorpresa finale. Cechov non poteva fare a meno di seguire il suo comandamento di immenso scrittore: «rappresentare la vita com'è, punto e basta. Più in là non mi farete andare nemmeno con la forza» e scrive un giallo, seguendo tutti i crismi, che è in realtà un bozzetto, di concisione e umorismo, dello scorrere quotidiano della vita negli ambienti burocratici di una provincia russa (e il fiammifero svedese serve proprio a scagionare altri ambienti). Ed esplorandoli dietro la facciata della rispettabilità, frugandoli negli angoli riposti, appresso all'inchiesta di un pubblico ministero, del suo aiutante e del commissario, sembra appassionarsi del genere più lontano che ci sia dal realismo. Ma alla fine non ce la fa a resistere ed escogita un finale che rimescola tutto da capo, come uno sberleffo affettuoso al giallo e a chi lo ama. Avete visto - sembra dire - che vi siete divertiti lo stesso, anche se il «giallo» vi è scomparso proprio sotto il naso?
1 Gennaio 2002
La memoria n. 542
76 pagine
EAN 9788838917912
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
Anton Čechov (1860-1904), il grande scrittore russo autore di racconti indimenticabili come Il duello e La signora col cagnolino, scrisse questo racconto nel 1883.
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