Il figlio di Bakunìn

Il figlio di Bakunìn

Tradotto in: USA Italica Press, Spagna Editorial Juventud, Francia Editions La fosse aux ours, Germania Edition Nautilus.

Sullo scenario di una Sardegna orgogliosa, un rincorrersi di voci che si intessono e si intricano sfumando nel favoloso, tracciano la storia dell'anarchico e proletario Tullio Saba.

Sergio Atzeni è uno scrittore giovane di radici - inevitabili radici, si apprende leggendolo - sarde, affondate in una cultura distillata e in un sentimento popolari (e nazionali, se la Sardegna è nazione). Più che al ritratto o al paesaggio, conseguentemente il suo raccontare rassomiglia all'affresco: scene e figure dislocate nello spazio della narrazione, ciascuna gravata di una sua vicenda e di suoi simbolismi. Era così il primo romanzo, Apologo del giudice bandito. Ancora di più questo, Il figlio di Bakunìn: Tullio Saba, anarchico che attraversa il Novecento, solitario incantatore, capopopolo medievaleggiante in un mondo che si modernizza dolorosamente. A lui guardano un numero di visi e di figure diversamente segnate, o sagome passanti che lo incrociarono. E lo raccontano chiedendosi chi sia stato; ma raccontando soprattutto di loro. E chi sia fattualmente questo figlio di Bakunìn, alla fine sfuma nelle opinioni, nelle testimonianze, nelle credenze: se sia ladro e assassino o ribelle, se morto o fuggiasco, se appassionato amante o profittatore: se sia traditore o eroe (per citare un famoso racconto di Borges in cui in un gioco di specchi si perde la realtà storica di un personaggio). Solo che il gioco di specchi di Atzeni non ha a che fare con la metafisica della inafferrabilità, piuttosto con la libertà e la sua leggenda. E della leggenda della libertà - vale a dire dei modi in cui la libertà è tramandata, sognata, raffigurata da un popolo - Atzeni raggiunge l'essenza.

1991

La memoria n. 226

132 pagine

EAN 9788838906824

Formato e-book: epub

Protezione e-book: acs4

Autore

Sergio Atzeni, nato nel 1952 in provincia di Cagliari, è morto nell’isola di San Pietro a sud della Sardegna nel 1995. Ha scritto Apologo del giudice bandito (1986), Il figlio di Bakunìn (1991), Bellas mariposas (1996), Raccontar fole (1999), Gli anni della grande peste (2003), Pssavamo sulla terra leggeri (1996, Sellerio 2023) pubblicati da questa casa editrice, e inoltre Il quinto passo è l’addio (Milano, 1995).

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