Il figlio del figlio

Il figlio del figlio

Nota di Luisa Adorno

Senza sentimentalismi e lontano da luoghi comuni Balzano ha raccontato una storia privata, quella di una famiglia, ma anche pubblica, quella di un Sud abbandonato al suo destino. «Un libro di un vero scrittore» ha detto Raffaele La Capria, viaggio nella memoria dei luoghi e degli affetti attraverso tre generazioni sullo sfondo di una Barletta descritta con accattivante crudezza. 

«Il romanzo di Balzano sorprende per la freschezza dei dialoghi, l’onestà del racconto, la sicurezza dei toni; il suo sembra un piccolo libro d’altri tempi, che potrebbe essere un film tra costume e sentimento, alla Comencini (Luigi), da affidare ai migliori attori di tre generazioni» (Goffredo Fofi, Internazionale).

«Un pacato on the road Milano-Barletta di un nonno un padre un figlio che devono chiudere con il passato ma dentro un presente senza identità, un piccolo romanzo che dice molto su chi siamo» così accolse Goffredo Fofi la pubblicazione di questo libro.
Il narratore è il più giovane: Nicola, primo nato a Milano di una famiglia di emigrati pugliesi e primo a laurearsi. È lui che accompagna a Barletta il padre e il nonno per vendere la vecchia casa al mare, che è stata nello stesso tempo il mito che ha unito e l’oggetto ingombrante che ha diviso fratelli genitori e cugini. E mentre racconta degli incontri e dei ricordi, dei luoghi ritrovati e delle delusioni, il suo sguardo, attraverso gli avvenimenti del viaggio, cade sul rapporto del nonno con suo figlio, del nonno con lui e di lui con il padre; ed è uno sguardo a volte sarcastico a volte affettuoso, sempre sospeso tra la drammatizzazione delle piccole cose e la tenace ironia della vita.
Il figlio del figlio è una storia che dice dell’impossibilità di capirsi e in ultima analisi del dolore del vivere. Nicola si scopre «illuso di aver studiato e viaggiato per aver di più di un contadino analfabeta, di più di un ragazzo emigrante subito invecchiato»: senza la forza del primo, senza la sofferenza del secondo.
Questo è il primo romanzo pubblicato da Marco Balzano (Premio Corrado Alvaro-Opera prima nel 2012) e quello in cui si inaugura una delle poetiche ricorrenti dell’autore, ossia l’emigrazione come forma e simbolo della condizione umana. La sua prosa racchiude qualcosa di schietto e duro, di assolutamente antisentimentale e antiretorico, capace perciò della più coinvolgente autenticità.

Questo libro viene pubblicato per gentile concessione di Avagliano Editore – div. Editoriale di Repas Lunch Coupon S.r.l. 

28 Aprile 2016

La memoria n. 1029

200 pagine

EAN 9788838934919

Fuori catalogo

Autore

Marco Balzano è nato nel 1978 a Milano, dove vive. Ha pubblicato saggi e raccolte di poesie e, con questa casa editrice, i romanzi Pronti a tutte le partenze (2013, Premio Flaiano), L’ultimo arrivato (2014), con cui ha vinto il Premio Volponi e la LIII edizione del Premio Campiello e Il figlio del figlio (2016), pubblicato da Avagliano nel 2010, finalista Premio Dessì 2010, menzione speciale della giuria Premio Brancati-Zafferana 2011, Premio Corrado Alvaro Opera prima 2012.

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