Vecchio ufficiale napoleonico combatte il delitto tra i villaggi isolati di contadini chiusi e brutali, e i castelli di nobili reazionari.
Una specie di racconti del maresciallo, ma di ambientazione francese, e nell'epoca della Monarchia di luglio di Luigi Filippo. Senza i buoni sentimenti della provincia italiana, quindi, con intrighi da sciogliere per via razionale, e finali duri, quasi crudeli. Martial Langlois, vecchio ufficiale napoleonico, passato a servire il nuovo stato tra le alpi del Mezzogiorno francese, al comando della locale brigata della gendarmeria, combatte il delitto tra i villaggi isolati di contadini di carattere chiuso, brutali e sanfedisti, nei castelli di una nobiltà che gusta la rivincita, contro briganti sanguinari. Usa la sciabola di preferenza al fucile, cavalca pericolosamente tra gli anfratti e gli orridi, annusa le trame criminali in sperdute locande che sanno di botte e schiume di vino, sceglie la collaborazione dei cavalli anziché quella degli uomini, e chiude i casi con una sua rapida giustizia. Ciò che persegue in realtà, è un suo impegno antiaristocratico: un poliziotto tardo-giacobino che lotta contro assassini e loschi traffici sognando di combattere l'Ancien Régime.
1 Gennaio 1996
La memoria n. 363
172 pagine
EAN 9788838912511
Jean Giono (Manosque, 1895-1970), nato e sempre vissuto in Provenza, da cui provengono i suoi personaggi contadini e i suoi ambienti di campagna, di povera famiglia, autodidatta, scrisse un gran numero di opere, tra cui: Presentazione di Pan (1929-1930), Giovanni il blu (1932), Il canto del mondo (1934), Che la mia gioia resti (1935), Le vere ricchezze (1936), e poi, dopo la guerra e il carcere per collaborazionismo, Un re senza divertimento (1947) e L’Ussaro sul tetto (1951) La fine degli eroi (pubblicato da questa casa editrice nel 1996).
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