La fine è nota

La fine è nota

Titolo originale: The end is known

«Fin dalle prime pagine mi parve di qualità diversa, di livello più alto. Ero allora fortemente affezionato agli scrittori americani, da Steinbeck a Caldwell a Faulkner a Cain: e mi parve che in quella pleiade si accendesse il lumicino del giovane Holiday Hall, intruppato tra i “giallisti” ma di miglior vocazione e di diverso avvenire».    Leonardo Sciascia

In occasione dei 40 anni dalla fondazione di questa casa editrice ci piace riproporre alcuni titoli che, a nostro giudizio, hanno rappresentato dei punti cruciali della nostra storia editoriale.

«Più di trent’anni fa – racconta Leonardo Sciascia nella presentazione a questo volume – precisamente nell’autunno del 1952, alla stazione ferroviaria di Caltanissetta acquistai l’ultimo dei “gialli” settimanali Mondadori: La morte alla finestra di G. Holiday Hall. E non che nei “gialli” Mondadori ne fossero mancati fino a quel momento di buoni, ma fin dalle prime pagine La morte alla finestra mi parve di qualità diversa, di livello più alto. Ero allora fortemente affezionato agli scrittori americani, da Steinbeck a Caldwell a Faulkner a Cain: e mi parve che in quella pleiade si accendesse il lumicino del giovane Holiday Hall, intruppato tra i “giallisti” ma di miglior vocazione e di diverso avvenire. Più precisamente avevo l’impressione che quel giovane scrittore (giovane e nuovo lo diceva la presentazione editoriale) avesse fatto i suoi latinucci sugli altri maggiori, e su Faulkner specialmente. Mi avvenne di leggere il libro qualche anno dopo, l’impressione di allora mi si confermò al punto che volli saperne di più. Scorsi l’elenco di tutti i “gialli” settimanali che erano nel frattempo usciti: ma non ne trovai altri di G. Holiday Hall. Andai a trovare Alberto Tedeschi, che della collana era direttore, per chiedergli di quell’autore, di quel libro. Tedeschi molto gentilmente cercò di soddisfare la mia curiosità, ma senza alcun risultato. G. Holiday Hall era scomparso dal mondo della detective story, né si era ripresentato al mondo letterario americano. Non ne seppi più nulla. Riletto dopo trentasette anni ancora mi pare valga la pena cercare di saperne di più sul suo autore. Un piccolo mistero che sarebbe divertente risolvere».
Alla piccola inchiesta di Sciascia, sull’autore di questo strano giallo à rebours, a ritroso (al quale è parso giusto nella presente edizione restituire un titolo vicino all’originale tratto dal Giulio Cesare shakespeariano: La fine è nota), si è in grado di aggiungere queste poche notizie: Geoffrey Holiday Hall scrisse nel 1954 un nuovo romanzo The Watcher at the Door (Qualcuno alla porta), poi più nulla; il suo editore americano non conserva più traccia di lui negli archivi; comparso in Francia col titolo L’homme de nulle part e con una conclusione diversa dall’originale, questo romanzo vinse nel 1954 il Grand Prix de la Littérature Policière; nemmeno l’editore francese ne sa di più su Geoffrey Holiday Hall.    (1990)

Autore

Della vita di Geoffrey Holiday Hall non si sa quasi nulla. Americano, fu autore di due romanzi, entrambi pubblicati da questa casa editrice: La fine è nota (scritto nel 1949; comparso in Francia con altro titolo e una conclusione diversa, vinse nel 1953 il Grand Prix de la Littérature Policière) e Qualcuno alla porta (scritto nel 1954). Il suo editore americano non conserva più traccia di lui negli archivi.

 

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