Un'entusiasmante epopea familiare sullo sfondo di un’Italia in divenire, sempre in trasformazione. Un piccolo gioiello della letteratura italiana: Orsini Natale ha una voce cristallina, evocativa, letteraria, che rende questa saga un vero e proprio cunto di un Mezzogiorno antico, oltre che un tributo alla forza delle donne.
«Francesca e Nunziata è un romanzo che ragiona sulla dimensione femminile in maniera molto moderna. È un romanzo che parla di sororità, del testimone che ci si passa nell’abitare un corpo femminile».
Valeria Parrella
In un antico mulino a picco sul mare, mosso da un torrente, «di quelle alture della costa amalfitana dove la terra precipita e dirupa in un cielo capovolto», nasce nel 1849 Francesca. Non si sa quanto antico sia il mulino, che è anche pastificio, perché appartiene a un’età senza tempo. Il mondo di Francesca bambina trascorre tra lavoro, allegria e tenero affetto, «come un pollaio col gallo burbanzoso alto e forte»: il nonno pastaio, imponente figura di artigiano, e una casa di sole donne, moglie, figlie e nipoti. Il nonno ha «trasmesso a Francesca il sentimento del loro lavoro», l’arte del fare pasta; e così comincia l’epopea di una famiglia del Sud, da piccoli artigiani a grandi industriali, che va dal 1849 al 1940, tre generazioni che si affermano sullo sfondo di un’Italia in divenire. Con al centro Francesca, donna complessa e imprenditrice poliedrica, che trasmette la propria maestria alla figlia adottiva Nunziata, la più degna della famiglia a ereditarne l’arte.
Il genio narrativo e lirico, la capacità di raccontare la storia e le storie di Maria Orsini Natale – che esordì negli anni Novanta con questo libro prezioso da cui Lina Wertmüller trasse il film omonimo – testimoniano la sua versatilità. Il racconto ha ritmi diversi: incalzante negli episodi quotidiani, più moderato quando narra i riti e le memorie del passato; e tutto si adagia sopra l’avanzare implacabile della grande Storia. La prosa concreta, colorita dalla cultura e dalla lingua parlata che si fa spesso poetica, si modella su una realtà che i personaggi leggono sempre pregna di simboli. E la fortuna delle due donne non è soltanto il segno di una sororità in una società patriarcale, ma è l’espressione di un’intelligenza che fa convivere la modernizzazione con quell’istinto magico di passata memoria.
Francesca e Nunziata è un grande romanzo che si inscrive in quella parte nobile, forse la più nobile, della letteratura italiana in cui l’unicità delle esistenze individuali si specchia nell’universalità del cammino storico.
4 Giugno 2024
La memoria n. 1306
488 pagine
EAN 9788838946851
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
Maria Orsini Natale (Torre Annunziata, 1928-2010), scrittrice, poetessa e giornalista, ha esordito a 67 anni con Francesca e Nunziata nel 1995, semifinalista lo stesso anno al Premio Strega. Ha vinto il Premio Oplonti, il Premio Domenico Rea e il Premio Chianti Ruffino. Tra le altre opere: Il terrazzo della villa rosa (1998), La bambina dietro la porta (2000) e Cieli di Carta (2002).
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