«Un gioiello di libro» secondo il «Daily Mail»: gli affanni e gli affari quotidiani intorno a una scuola per attori bambini di Londra. Un altro pezzo dell'incantevole, indimenticabile, perfetta ironia della «Austen dei nostri tempi» che si stende su esistenze uniche e grandi perché ordinarie.
Nel 1963, nel cuore di Londra, tra il British Museum e il Covent Garden col suo antico mercato ortofrutticolo, un'altra istituzione in piedi era una scuola di teatro per i divi bambini, preparati ai ruoli loro adatti del teatro di Shakespeare, di Peter Pan e di altri classici del repertorio della tradizione inglese. Temple School è denominata nel libro. A dirigerla un altro monumento del mondo teatrale britannico, un ingombrante personaggio di donna indomabile ed eccentrica, sempre pronta al sarcasmo e alla resistenza strenua davanti a tutte le difficoltà di sopravvivenza della scuola. Nella penna della Fitzgerald lei trova il nome di Freddie. E Freddie, i ragazzini della scuola, insegnanti e personale, soci, amici, attori e comprimari del quartiere dei teatri, in quell'anno qualunque, assieme ai luoghi di una Londra d'epoca che sopravviveva ancora, formano la storia di questa commedia: «gioiello di libro» come ebbe a definirla alla sua uscita il critico del «Daily Mail». Appartiene alla parte autobiografica della narrativa della grande scrittrice, che insegnò lei stessa materie umanistiche nell'istituto. Leggere Penelope Fitzgerald è sempre un'esperienza non cancellabile del gusto e dell'intelligenza. Candida, sensibile come una pellicola che si impressiona, la sua scrittura si limita a registrare le giornate bizzarre di un cosmo popolatissimo di originali, delle loro situazioni, amori, inconvenienti, piccole disgrazie, velleità, vizi innocenti, prepotenze, sforzi vani, casi fortuiti e fortunati. Mentre su tutto si stende il velo, piano e senza grinze, di un'ironia che appare non cercata, noncurante, naturale: come se fosse in sostanza non il prodotto di un talento di scrittura, che è stato definito quello di una Jane Austen attuale e paragonato alla pittura di Turner, ma appartenesse alla realtà propria narrata. È il mondo come lo vede la Fitzgerald: fornito di non tanto senso e senno, e tenuto insieme solo dal filo tenace dell'umorismo come legge di natura.
2004
La memoria n. 598
256 pagine
EAN 9788838918681
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
Penelope Fitzgerald (1916-2000), laureatasi ad Oxford nel 1939, ebbe varie esperienze di lavoro e di vita, fra l'altro il giornalismo e la storia dell'arte. Iniziò a scrivere opere narrative all'età di sessant'anni. Quasi tutti i suoi romanzi hanno vinto premi prestigiosi fra cui il Booker Prize. Questa casa editrice ha pubblicato Il fiore azzurro (1998), La libreria (1999), L'inizio della primavera (1999), Il cancello degli angeli (2001), Il Fanciullo d'oro (2002), Voci umane (2003), La casa sull'acqua (2003), Innocenza (2004) e Strategie di fuga (2008).
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