Col consiglio di farsi una biblioteca secondo l'uso di un signor Falconet, il quale se «non vi sono che sei pagine meritevoli d'esser lette, separa quelle dal rimanente, e getta l'opera nel fuoco». Amorevoli istruzioni a chi ama i libri e li rispetta, per chi tra i libri vive e vuole ben mantenerli e curarli.
Forse segno dei tempi, del mutarsi di una funzione dei libri e di un'utenza, è l'inserimento nel secondo volume dell'Enciclopedia illuminista della voce «Bibliomania»: «furore di avere libri e di ammucchiarli»; e col consiglio di farsi una biblioteca secondo l'uso di un signor Falconet, il quale se «non vi sono che sei pagine meritevoli d'esser lette, separa quelle dal rimanente, e getta l'opera nel fuoco». Le Varie avvertenze utili e necessarie agli amatori de' buoni libri disposte per via d'alfabeto del prete padovano Gaetano Volpi, editore, che in questa edizione prendono il titolo dalla voce dell'Enciclopedia, uscirono l'anno prima, nel 1756, e sembrano segno opposto di quegli stessi tempi: un prontuario e una guida alla scelta, conservazione e raccolta dei libri come oggetti di un culto prezioso, legati ancora ad antichi rituali. Ma le astuzie dell'editore Volpi - e una delle astuzie, tra i casi che Gianfranco Dioguardi racconta nella Nota al volume, è quella di presentare i libri come cosa di pochi perché in molti li acquistino - indicano semmai il contrario. Come la voce dell'Enciclopedia, i consigli del Volpi segnano un tempo, in cui il libro va ad essere una cosa diversa, desiderando conservare alcunché della cosa che era. E segnano, ironicamente, anche i nostri tempi.
1 Gennaio 1988
La memoria n. 182
172 pagine
EAN 9788838905049
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