Il ménage familiare di Alain e Camilla, una coppia di giovani belli e ricchi è dominato da un animale. Una gatta.
Un ménage familiare dominato da un animale: Alain, giovane e ricco, padrone amoroso di una gatta, si sposa con Camilla, bella e ricca, ma la loro vita in comune è segnata dalla assenza prima e poi dalla presenza dell'animale, sino alla desolazione finale. E che cosa rappresenti questa gatta, il calore dell'infanzia inconsolabilmente perduta, il sogno di un rapporto perfetto per un uomo fragile e incompiuto, oppure il simbolo, lievemente inquietante, dell'impossibilità di essere normali, la grazia elusiva di Colette lascia decidere al lettore. Perché il punto non è questo. In realtà c'è una gatta, o un suo simile fantasma, quasi in ogni casa. Tanto banale, nascosta, nefanda è questa realtà, che solo scrittori alla Colette possono adeguarvisi senza peso e senza saccenteria, lontani dalle tesi e dalle astrazioni, dotati della capacità naturale di scrittura, e dell'intelligenza immediata di aderire alle infinite sfaccettature psicologiche, seguendo senza affanno ogni quotidianità lungo i piani che la sprofondano nei suoi solitari abissi. Scrittori alla Colette, o alla Simenon - che a un gatto, e a una coppia di sposi, dedicò un celebre racconto, simile a questo e immensamente diverso, quanto il punto di vista maschile da quello femminile.
1 Gennaio 1993
La memoria n. 291
149 pagine
EAN 9788838909726
Non disponibile
Sidonie-Gabrielle Colette (1873-1954) la più famosa scrittrice francese della prima metà del Novecento, ha scritto, oltre la serie di Claudine (1900-03, forse in collaborazione col marito Gauthier-Villars), Dialoghi di animali (1904), Chéri (1920) e La fine di Chéri (1926), Gigi (1945), Il fanale azzurro (1949). La gatta è del 1933.
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