5 racconti imprevedibili e due conferenze. Pagine esemplari «di» e «sulla» letteratura da parte di un autore a ragione definito «erede malizioso di Borges».
L’americano più triste del mondo visto su un marciapiede di Città del Messico e l’ultimo pomeriggio passato con lui. Un avvocato argentino, nel pieno della crisi finanziaria del suo paese, si riconverte in impossibile gaucho della pampa, sperando forse di fermare il tempo del declino, o più probabilmente credendo nell’eterno ritorno. L’inchiesta di un detective su un killer seriale nel mondo dei topi di fogna, sulla falsariga ironica di Kafka o seguendone alla lontana una malinconica citazione. Un mansueto scrittore argentino, inopinatamente baciato dal successo, a Parigi cerca il regista che nei suoi film lo anticipa o lo plagia e trova una strana felicità. Un adolescente e un assassino dominati dalla religione. Cinque racconti seguiti da due conferenze: una, di radicale pessimismo e incantevole nostalgia, sul sesso, i libri e il viaggiare, le tre inutili passioni dominanti; e la seconda, polemica e iconoclasta, sulla leggibilità come categoria di giudizio supremamente futile in letteratura: «una letteratura non vale niente se non è accompagnata da qualcosa di più del mero atto di sopravvivere». In questo ultimo libro pubblicato da Bolaño, prima della morte prematura, forse più che altrove si percepisce compiutamente l’esattezza di una definizione: «il malizioso erede di Borges». Dove la malizia si comprende nella indefinibile ironia che non abbandona mai e respinge lontano, con le soluzioni narrative anarchiche e improvvise, ogni classificazione. E l’eredità consiste nel rovistare in esistenze banalissime, segnate dalla vena di bizzarria che a nessuna manca, elevandole ad avventure movimentate, arabeschi del fato, cercando verità che nessuno trova, forse inesistenti, e in cui nessuno crede: e trasmettono un senso di complicità tra il personaggio lo scrittore e il lettore intorno a una finzione risaputa e celata: il narrare.
1 Gennaio 2006
La memoria n. 683
200 pagine
EAN 9788838921377
Fuori catalogo
Roberto Bolaño è morto nel 2003 (era nato nel 1953), nel pieno di una vita d'artista complicata dalle vicissitudini dell'esistenza, e di una creazione incessante, interpretata anche come stimolo e provocazione, alla maniera di quell'avanguardia Dada o situazionista che amava tanto. Questa casa editrice ha pubblicato: La letteratura nazista in America (1998), Stella distante (1999), Chiamate telefoniche (2000), I detective selvaggi (2003, 2009), Notturno cileno (2003), Puttane assassine (2004), La pista di ghiaccio (2004), Un romanzetto canaglia (2005), Monsieur Pain (2005), Il gaucho insostenibile (2006), Anversa (2007) e Consigli di un discepolo di Jim Morrison a un fanatico di Joyce (con A. G. Porta, 2007, 2011). Notturno cileno è stato inserito nella lista dei dieci migliori libri del 2003 dal «Los Angeles Times Book Review» e scelto da Susan Sontag come il libro dell'anno per Times Literary Supplement.
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