La cronaca di una guerra ingiusta, combattuta da giusti che seppero essere, contro tutto, patrioti. La strage di Cefalonia nella ricostruzione di un grande narratore.
«La guerra d'Albania, ch'era cominciata il 28 ottobre 1940 col delittuoso sacrificio della "Julia", si chiuse definitivamente, dopo tre anni, con l'assassinio della "Acqui". Trentacinque mesi di stupidità, d'incompetenza, di ferocia, insensata e di sacrifici inutili, fra due parentesi rosse di sangue, nere di morte». La guerra di Grecia e d'Albania, ricostruita in questo testo del 1961 nella sua verità di cronaca in un reportage tecnicamente perfetto, recuperata nel senso attuale che dovette avere per chi la combatté attraverso la penetrazione della verità letteraria di un protagonista irregolare appassionato e vitale, come Gian Carlo Fusco, offre un documento storico di palpabile attualità a servire il dibattito sull'essere italiani. Parlano i nudi fatti, ma da letterato ancorché originale, Fusco lascia pagine di indimenticabile umorismo su chi, da posizioni di responsabilità, italiano non seppe essere, e pagine di solenne pietà per chi italiano fu: scolpendo figure e caratteri, di italiani e di non italiani, che vanno oltre il loro tempo.
1 Gennaio 2001
La memoria n. 518
164 pagine
EAN 9788838917004
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
Gian Carlo Fusco (La Spezia, 1915-Roma, 1984), scrittore e giornalista (al «Mondo», «Europeo», «Giorno», «Cronache»), durante la sua vita ha praticato mestieri di ogni tipo, alcuni forse immaginari (dal boy al boxeur, al duro, all'attore cinematografico). Ha scritto tra l'altro, Duri a Marsiglia e una rievocazione del mondo delle case chiuse, Quando l'Italia tollerava (ripubblicato nel 1995). Questa casa editrice ha pubblicato Le rose del ventennio (2000), Guerra d'Albania (2001), L'Italia al dente (2002), Gli indesiderabili (2003), La lunga marcia (2004), A Roma con Bubù (2005), Mussolini e le donne (2006) e Papa Giovanni (2006).
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