L’invenzione

L’invenzione

Sullo sfondo di una bellissima Milano, in una periferia borghese tra le due guerre attraversata da filari di tigli, si svolge la storia narrata in questo libro. Storia di una amicizia tra due ragazzi ebrei, uno dei quali malato. Su tutto aleggia la guerra imminente, la fine di un’epoca. 

«Non so da quale facciata sporga, se c’è ancora, il balcone dalla balaustrata di falsa pomice coi vani riempiti di girasoli in ferro battuto. Galleggia nell’aria all’altezza del terzo o quarto piano di una delle case, eppure diverse tra loro, che sembrano riassumere allo stesso modo un’epoca – festoni di pietra porosa, ciclamini e tulipani di cemento –, in quella che allora faceva figura d’una quasi periferia. All’incirca il quadrilatero delimitato dal campo dell’Intera via Goldoni e da via Fratelli Bronzetti, da via Archimede e dalla Circonvallazione. Periferia invecchiata all’ombra delle due guerre senza dare nell’occhio, con la soave e gretta dignità di certi sciroppi che si facevano in casa – agro-di-cedro, amarene –, tra filari di tigli che si toccano coi rami e sontuosi, volgari ippocastani».

Nella Milano degli anni Trenta – dove giungono attutiti i lugubri echi delle persecuzioni naziste – si svolge la singolare amicizia tra due adolescenti ebrei, l’uno sano e vitale, minato nel fisico e introverso l’altro. L’«invenzione» è quella dell’amore per una ragazza inesistente, immaginato dal primo per fare breccia nell’ironica superiorità dell’amico. Ma Belle, la ragazza della fantasia, sfugge di mano al suo creatore e diventa all’improvviso per entrambi la realtà più vera della loro relazione. «Una storia della quale non si perde e non si dimentica niente» come la definì Riccardo Bacchelli, L’invenzione – qui ripubblicata a quasi mezzo secolo dalla sua prima edizione – ritrova il posto che le spetta accanto a grandi brevi capolavori del Novecento, quali L’amico ritrovato di Fred Uhlman o Tutto ciò che ho amato di Aharon Appelfeld.

2 Febbraio 2017

Il divano n. 307

184 pagine

EAN 9788838936135

Formato e-book: epub

Protezione e-book: acs4

Autore

Alberto Vigevani (Milano, 1918-1999) narratore, editore, bibliofilo, scrisse romanzi ispirati a memorie autobiografiche, racconti e raccolte di liriche. Tra le sue opere Estate al lago (Milano, 1958), Le foglie di San Siro (Milano, 1962), Un certo Ramondès (Milano, 1966), L'invenzione (Firenze, 1970), Fata Morgana (Milano, 1978), la raccolta di racconti Fine delle domeniche (Firenze, 1973) e le raccolte di poesie Anche le più lievi (Milano, 1985) e L'esistenza (Milano, 1993). Questa casa editrice ha pubblicato La febbre dei libri (2000), Estate al lago (2001), Lettera al signor Alzheryan (2005), All'ombra di mio padre. Infanzia milanese (2007), Il battello per Kew (2009), Milano ancora ieri (2012) e L’invenzione (2017).

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