L'Italia al dente

L'Italia al dente

Nota di Beppe Benvenuto

Aneddoti, ritratti, ricordi e bozzetti intorno al piatto di pastasciutta. Uno scrittore, vulcanico nella vita e nella scrittura, che fu memoria dei vizi italici: spiritosissima e senza una smorfia di moralismo.

Le memorie, l’ironia, una capacità di raccontare composta di divertimento e desiderio di condividere, una scrittura naturalmente felice, senza mai un inciampo o un artificio, un bacino di aneddoti in cui pescare pressoché sconfinato, la vanità umanissima e affascinante di credere e far credere di averli tutti vissuti in prima persona. Sono alcune qualità narrative di Gian Carlo Fusco, da cui fluiscono racconti brevi e lunghi tanto originali e piacevoli da stupirsi che siano rimasti tanto a lungo in ombra, dopo la morte dello scrittore, fino alla riscoperta recente a partire dalle Rose del ventennio (ripubblicato da questa casa editrice nel 2000). Ma dentro di essi circola anche l’onda elettrica dell’intelligenza da ritrattista: forse pochi come Fusco hanno saputo capire e ritrarre, con pochi tratti di scrittura, in un episodio, in una battuta, nel capriccio di un evento, il carattere degli italiani, quell’eterno italico che in certe situazioni, in certe stagioni circoscritte o in certe strutture ricorrenti della storia sembrano distillarsi nella loro più cristallina purezza: i vizi, ma anche le doti. E quando si dice «vizi degli italiani» si pensa immediatamente a un fustigare moralistico, all’invettiva e al sarcasmo, ma dall’umorismo di Fusco sono del tutto assenti, prevalente è una specie di felicità di esserci comunque. E quando una certa figurina, un carattere o un personaggio offrono, come in ogni racconto accade, l’esemplare micidiale dei tempi, vibra come un moto di contentezza per la possibilità di divertircisi. E si trasmette al lettore, come in questi bozzetti di italiani fino ad oggi inediti, cose viste prevalentemente in età fascista, che raggiungono il culmine e si risolvono in un pranzo, per lo più a base di pasta.  

1 Gennaio 2002

La memoria n. 554

124 pagine

EAN 9788838918063

Formato e-book: epub

Protezione e-book: acs4

Autore

Gian Carlo Fusco (La Spezia, 1915-Roma, 1984), scrittore e giornalista (al «Mondo», «Europeo», «Giorno», «Cronache»), durante la sua vita ha praticato mestieri di ogni tipo, alcuni forse immaginari (dal boy al boxeur, al duro, all'attore cinematografico). Ha scritto tra l'altro, Duri a Marsiglia e una rievocazione del mondo delle case chiuse, Quando l'Italia tollerava (ripubblicato nel 1995). Questa casa editrice ha pubblicato Le rose del ventennio (2000), Guerra d'Albania (2001), L'Italia al dente (2002), Gli indesiderabili (2003), La lunga marcia (2004), A Roma con Bubù (2005), Mussolini e le donne (2006) e Papa Giovanni (2006).

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