Nei racconti di Alvaro si trova un'esperienza collettiva e storica, una verità cruda e inoppugnabile con cui l'Italia deve ancora fare i conti.
Parlando dei racconti di Alvaro, Cecchi diceva che in essi ogni dato dell'esperienza vi si trasforma e rifluisce in immagini d'una gravità a volte involuta, e tuttavia di una verità inoppugnabile; e che se un paesano, un contadino, avesse condiviso tali esperienze, le avrebbe, inarticolatamente, sentite in un modo molto vicino a come lo scrittore sapeva esprimerle. Ed è un giudizio che si può anche adattare a questo «pamphlet», tenendo conto, s'intende, che vi si tratta di un'esperienza collettiva e storica e che, in luogo delle immagini, vi sono le meditazioni, i concetti. Di una gravità non involuta, ma semplice; e di una verità inoppugnabile. Come poteva in quel momento averne sentimento e ragione - anche senza saperle esprimere - un paesano, un contadino. Scritto nel 1944, e pubblicato l'anno dopo, il «pamphlet» va letto come partecipazione di una «dignitosa coscienza e netta» al dramma di allora; ma anche per quelle inoppugnabili verità con cui l'Italia ancora deve fare i conti.
1 Gennaio 1986
La memoria n. 121
100 pagine
EAN 9788838902833
Non disponibile
Corrado Alvaro (San Luca, Reggio Calabria, 1895 - Roma, 1956), poeta, narratore, giornalista, diarista, saggista, ha lasciato nei suoi scritti un'appassionata testimonianza dell'Italia tra le due guerre e della Ricostruzione. Tra le sue opere: Gente in Aspromonte (1930), L'uomo è forte (1938), Itinerario italiano (1939), Quasi una vita (1946), Il nostro tempo e la speranza (1952), Ultimo diario (1948-56) (1959), Mastrangelina (1960), Tutto è accaduto (1961). Questa casa editrice ha pubblicato: L'Italia rinunzia? (1986) e La signora dell'isola (1988), oltre ai testi compresi in Delle cose di Sicila I (1980) e IV (1986).
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