Julie de Lespinasse, animatrice di uno dei salotti più importanti della seconda metà del XVIII secolo, ha lasciato un intenso carteggio d’amore attraverso cui si tracciano le linee di un'autobiografia interiore.
«In breve: ho abbastanza interesse al nostro legame da esser spinta a conoscere quello che c'è stato d’incantevole e d’ingannevole in ciò che ci ha avvicinati l’un l’altra. Dicono che non ci sia nulla di più forte e di più solido dei sentimenti di cui non ci si può dar ragione. Se ciò è vero, devo contare sulla vostra amicizia, ma non volete che io la esamini, perché? perché non ne sarei contenta? Non capite che la relazione più naturale, quando si conquista un nuovo bene, è di esaminarlo, di osservarlo da tutti i lati? Questa occupazione è forse la gioia più intensa che dà il possesso: ma voi non conoscete tutti i particolari e tutti i piaceri della sensibilità; tutto ciò che è elevato, tutto ciò che è nobile, tutto ciò che è grande, ecco, questo è di vostra competenza. Gli eroi di Corneille catturano la vostra attenzione e forse non avete neanche dato un'occhiata ai pastorelli di Gessner. Vi piace ammirare, ed io ho solo un bisogno, solo un desiderio: quello d’amare. Ma che importa? Non parleremo la stessa lingua».
1 Gennaio 1997
La nuova diagonale n. 23
164 pagine
EAN 9788838913747
Julie-Jeanne-Eléonore de Lespinasse nacque a Lione il 9 novembre 1732, figlia illegittima della Contessa d'Albon de Saint-Fourgeux, di grande nobiltà provinciale: avrebbe dovuto passare la sua vita in convento, diventò invece una delle donne più famose del suo tempo e tenne uno dei salotti più importanti della seconda metà del XVIII secolo, presieduto da d'Alembert. Diderot, Hélvétius, Rousseau, Voltaire, Hume la frequentarono o ebbero rapporti epistolari con lei, il cui giudizio aveva forte credito negli ambienti letterari. Nel 1772 conobbe il Conte di Guibert, colonnello nell'armata del re, cui fu legata dapprima da amicizia e in seguito da un amore mai pienamente corrisposto, di cui le lettere raccolte nel presente volume sono la testimonianza. Julie muore il 22 maggio 1776.
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