Tra pulci, medici incapaci, credenze popolari, incesti, carestie, ambizioni, gioielli maschili, feste, libri e commedie, rianimando la Grande Galleria di Versailles, la Palatina rappresenta tutto il Grand Siécle, quando la posizione dei commensali e la forma di uno sgabello traducevano la politica e significavano il potere, la pace, la guerra.
«Madame scriveva, come al solito». È una delle pochissime - non più di tre o quattro - note che il grande memorialista Saint-Simon dedica alla principesse Palatina, seconda moglie del fratello di Luigi XIV e madre di Filippo d’Orléans, il Reggente di Francia. E in effetti, Elisabeth-Charlotte, si sarebbe detta una provinciale sperduta alla Gran Corte, fin nel nomignolo che portava «Liselotte». Quasi sempre in disgrazia, odiata dalla vera padrona di Francia, la Maintenon, non bella, fuori moda, riservata e in ombra tranne che per clamorose sortite, abbarbicata a un'etichetta antica e legata da invincibile nostalgia alla Germania da cui veniva; la si notava solo per l'instancabile vizio e rifugio: scrivere, fino a venti lettere al giorno. Di esse, una prima raccolta si fece un anno prima della Rivoluzione e, dopo due secoli e numerose edizioni, se ne continuano a scoprire. «Questa prima edizione italiana ha cercato di rispettare la sovrana indifferenza della principessa per i vincoli della sintassi; la scelta delle lettere ha privilegiato le scene di vita quotidiana a corte e a Parigi, una specie di pendant, nel privato, della Versailles di Saint-Simon», scrive Daria Galateria nella nota a questo volume da lei curato. «Tra pulci, medici incapaci, credenze popolari, incesti, carestie, ambizioni, gioielli maschili, feste, libri e commedie, rianimando la Grande Galleria di Versailles, la Palatina rappresenta tutto il Grand Siécle, quando la posizione dei commensali e la forma di uno sgabello traducevano la politica e significavano il potere, la pace, la guerra. E così, a dispetto di tutte le pensioni pagate dal Re per avere una storia di Francia, il suo secolo fu segretamente raccontato dalla Palatina e da Saint-Simon, al centro degli avvenimenti e intimamente in disparte; conservando del mondo di inizio secolo la grande libertà della scrittura barocca, che accumula i generi e gli stili, confonde il tragico e il comico, osserva gli abiti dei grandi e il colore del popolo, e non si ferma di fronte a nessuna parola».
1 Gennaio 1988
La memoria n. 172
200 pagine
EAN 9788838904714
Non disponibile
Elisabeth-Charlotte, principessa Palatina, moglie del Duca d'Orléans, visse tra gli intrighi della corte di Luigi XIV.
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