Nel diario delle visioni e delle emozioni di Santa Teresa d'Avila si concretizza il processo di conversione dell'amore profano in amore divino che è in atto nella Spagna del secolo XVI.
Una corrente di letteratura a lo divino attraversa la Spagna del secolo XVI. La sorgente ne è il Cantico dei Cantici. Un secolo dopo, Voltaire definirà Cantico dei Cantici «una canzone degna di un corpo di guardia dei granatieri» (non finemente, bisogna ammettere); ma per Juan de la Cruz e Teresa d'Avila, la divinizzazione del Cantico è un processo esegetico del tutto ovvio e diventa punto di partenza per una conversione a lo divino di ogni elemento letterario profano, e specialmente della poesia amorosa di ascendenza petrarchista. Questi due grandi spiriti, dice Damaso Alonso, nella loro operazione di trasformazione della letteratura spagnola da profana in religiosa, dovrebbero indurci all'ipotesi di una «storia della letteratura spagnola a lo divino». E sintesi e simbolo di una tale ipotesi potrebbe anche essere la Santa Teresa in estasi del Bernini.
1 Gennaio 1982
La memoria n. 45
136 pagine
EAN 9788838902079
Non disponibile
Teresa d'Avila (Teresa de Cepeda y Ahumada, Avila, 1515-Alba de Tormes, 1582), santa, fu autrice di alcune delle opere più alte della mistica spagnola (Libro della sua vita, Libro delle dimore, tra gli altri). Questa casa editrice ha pubblicato Libro delle relazioni e delle grazie (1982), Regole per la vita conventuale (1995), Il castello interiore (1999).
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