Una storia d'amore e un complotto, clamorosi e vani. Su cui, appunto, la morte trionfa. Uno dei tanti misteri di Palermo.
Dei misteri di Palermo, mistero innocuo e tra i più suggestivi è quello del Trionfo della Morte: grande e malinconico affresco, di maniera fiamminga e di ignoto maestro, che fronteggiava, nel cortile del quattrocentesco Ospedale Grande e Nuovo, un Giudizio Universale. Perduto quest'ultimo in un incendio, il Trionfo della Morte gli è sopravvissuto: il grande cavallo bianco della morte che sovrasta obliquamente sulla folla delle vanità, sul suonatore di liuto che guarda perplesso, sulla fanciulla bionda che porta una borsa ricamata da un cuore trafitto e una parola, Amor. «Altri punti oscuri da indagare: scritte, strani emblemi, discontinuità - scrive Rebulla, raccontando come dall'affresco sia filtrato un intreccio plausibile -. Interessa entrare in questo universo in punta di naso, seguendo un odore, cioè una traccia esile e instabile, una sensazione approssimativa, plausibile», che conduce da quella borsetta ricamata col cuore trafitto e l'Amor - e dalla scomparsa improvvisa in quegli anni di un grande pittore della corte di Alfonso il Magnanimo, da segni e coincidenze -, a una storia d'amore e un complotto, clamorosi e vani. Su cui, appunto, la morte trionfa.
1 Gennaio 1992
La memoria n. 256
140 pagine
EAN 9788838908262
Eduardo Rebulla, medico e critico d’arte, è nato a Palermo nel 1950. Con questa casa editrice ha pubblicato Carte celesti (1990), Linea di terra (1995), Segni di fuoco (1995) e Sogni d'acqua (1999), che compongono una tetralogia sul tema dei quattro elementi: aria, terra, fuoco e acqua, e inoltre Stati di sospensione (2004).
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