«Per il sentimento che anima le parole scritte da Seneca alla madre, per la forma che le esprime, esse hanno l'impronta dell'eternità; ogni dolore di madre, ogni amore di figlio, ogni lotta dell'animo contro la sfortuna, possono trovare in quelle parole la espressione più schietta e più alta» (Salvatore Guglielmino).
Condannato alla relegazione in Corsica nel 41 (vi resterà sino al 49) dall'imperatore Claudio per un ambiguo intrigo di corte, Seneca compone - indirizzandola alla madre: Ad Helviam matrem de consolatione - questa breve e densa opera che è assai discutibile continuare a considerare «minore» nell'ambito della sua produzione. Pur cedendo qualche volta agli artifici retorici propri del genere consolatorio, Seneca trae spunto dalla sua personale vicenda per riflettere sul destino e sulla responsabilità umana, per distinguere, nella condizione umana, ciò che è apparenza da ciò che invece è sostanza. Ne derivano pagine nelle quali si fondono affetti e meditazioni, precetti di filosofia stoica e spaccati di vita romana. «Le parole scritte da Seneca alla madre sono di quelle che non si cancellano mai» ha scritto Concetto Marchesi. «Per il sentimento che le anima, per la forma che le esprime, esse hanno l'impronta dell'eternità; ogni dolore di madre, ogni amore di figlio, ogni lotta dell'animo contro la sfortuna, possono trovare in quelle parole la espressione più schietta e più alta». Salvatore Guglielmino
1 Gennaio 1997
La memoria n. 380
76 pagine
EAN 9788838913372
Lucio Anneo Seneca (4 a.C.-65 d.C.) scrittore latino, aderì, in seguito alla delusione politica, alla filosofia stoica che ispirò gran parte delle sue opere: De ira, De tranquillitate animi, De otio, De clementia, ecc.. Questa casa editrice, di Seneca, ha pubblicato La fermezza del saggio (1992) e Alla madre (1997).
Salvatore Guglielmino ha insegnato per parecchi decenni italiano e latino nei licei. Si è dedicato soprattutto all’editoria scolastica, con testi che hanno riscosso largo interesse e hanno inciso sul rinnovamento delle metodologie didattiche e dei contenuti culturali della scuola italiana: fra questi Guida al Novecento (Principato, 1971). Ha curato con Leonardo Sciascia una antologia di Narratori di Sicilia (Mursia, 1971). Di Seneca ha già tradotto I benefici (Zanichelli).
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