Il candido Pietro Juvara di Casalecchio attraversa lo spirito dei suoi tempi protetto da un fastoso mantello donatogli da Casanova.
Probabilmente l’autore di questo libro, il settecentista Giuseppe Scaraffia, pensa che un secolo come il suo Settecento vada anche, garbatamente, preso in giro (del resto i Voltaire, i Montesquieu, i Boswell, gli Swift, non facevano dell'ironia e della mistificazione l’arma più acuta per pungolare i loro tempi?). Forse perché quel secolo, appena entrato nel tempo della modernità, ne è ancora fresco, eccessivo, forse goffo, sbalordito, e sbalordito dei suoi stessi «eccessi»: l’idea di giustizia, il progresso, un nuovo concetto d’avventura, il materialismo meccanicistico, l'homme machine, gli automi, i liberi costumi, l’eguaglianza. Per questi eccessi e con i loro attori protetto da un fastoso mantello donatogli da Casanova, viaggia il candido Pietro Juvara di Casalecchio. E le sue molte avventure hanno un effetto di ironica leggerezza, settecentesca appunto.
1 Gennaio 1989
La memoria n. 191
124 pagine
EAN 9788838905353
Giuseppe Scaraffia, nato a Torino, vive a Roma, dove insegna Letteratura francese nell’università La Sapienza. Collabora al «Sole-24 Ore» e ha pubblicato numerosi libri tra cui, con questa casa editrice, La donna fatale (1987), Infanzia (1987, 2013), Il mantello di Casanova (1989), Torri d’avorio (1994), Miti minori (1995), Il bel tenebroso (1999), Gli ultimi dandies (2002), Dizionario del dandy (2007), I piaceri dei grandi (2012) e Il demone della frivolezza (2016).
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