Il testo della memoria consegnata da Adriano Sofri alla Corte d'Assise del Tribunale di Milano prima che si ritirasse in camera di consiglio per pronunciare la sua sentenza, il 27 aprile 1990. Sei giorni dopo, il 2 maggio, la Corte è tornata fuori e ha letto la sua condanna.
All'inizio questo non era un libro. È il testo della memoria consegnata da Adriano Sofri alla Corte d'Assise del Tribunale di Milano prima che si ritirasse in camera di consiglio per pronunciare la sua sentenza, il 27 aprile 1990. Sei giorni dopo, il 2 maggio, la Corte è tornata fuori e ha letto la sua condanna. Un destino di cose rovesciate ha dunque portato queste pagine fin qui. Sono state scritte, negli ultimi giorni di un lungo e penoso processo, come una memoria difensiva, e si rifugiano ora in una collana che si ispira fin dal titolo alla difesa della memoria. Scritte da un imputato alla vigilia di una sentenza che aveva deciso dall'inizio di ritenere senza appello, fanno ora un laterale ricorso al normale giudizio di normali lettori. Nella loro geografia alla rovescia vanno dal palazzo di giustizia di Milano a un'edizione palermitana.
1 Gennaio 1990
La memoria n. 214
264 pagine
EAN 9788838906251
Adriano Sofri è nato a Trieste nel 1942. Con questa casa editrice ha pubblicato: Memoria (1990), L’ombra di Moro (1991), Le prigioni degli altri (1993), Il nodo e il chiodo (1995), Lo specchio di Sarajevo (1997), Piccola posta (1999), Chi è il mio prossimo (2007), Contro Giuliano. Noi uomini, le donne e l’aborto (2008), La notte che Pinelli (2009), Machiavelli, Tupac e la Principessa (2013), Reagì Mauro Rostagno sorridendo (2014), Una variazione di Kafka (2018) e C'era la guerra in Cecenia (2023).
Chi ha consultato la pagina di questo libro ha guardato anche: