La vera storia di una donna, che stravolgendo il suo destino muliebre riesce ad arruolarsi, nel periodo delle campagne napoleoniche.
Nel 1806 Stendhal annotava sul diario: «Resterò un borghese di Parigi quest'inverno?», ansioso di aver parte nella stagione di gloria che s'apriva con la campagna di Napoleone. Più o meno contemporaneamente - si narra in queste memorie - Nadeda Andreevna Durova, pulzella fuggitiva da un destino muliebre, si presentava a un colonnello cosacco, celato il suo sesso in una divisa di cavaliere ulano: «Non posso trovare la felicità in nessun'altra professione, eccettuata quella militare». Le Memorie del cavalier-pulzella furono attribuite a Puškin (sebbene questi, conoscendo l'autrice protagonista, ne avesse scritto nel 1835: «Penna svelta, piena di colore e di fuoco. Soprattutto verità e sincerità. L'argomento è già di per sé così avvincente che non ha bisogno di decorazione»). Ma, continuando nel gioco dell'attribuzione, il personaggio autentico del cavalier pulzella e la sua storia vera attraggono in un'aura di gusto «stendhaliano»: per l'appassionata sincerità, per l'esattezza della cronaca, e perché parlano degli entusiasmi di un'età grandiosa sulla scia di Napoleone.
1 Gennaio 1988
La memoria n. 166
208 pagine
EAN 9788838904653
Non disponibile
Nadežda Andreevna Durova (1783-1866), dopo un matrimonio e un figlio, poco più che ventenne, fuggì presso un reggimento di cosacchi riuscendo ad arruolarsi come ufficiale di cavalleria durante le campagne napoleoniche. Seguì la carriera militare, congedandosi nel 1816 col grado di capitano. Iniziò allora a scrivere, romanzi e racconti, e queste Memorie, con riconoscimenti e una certa notorietà negli ambienti della cultura russa. Morì nel 1866, e fu seppellita con gli onori militari.
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