Migrazioni e incontri etnografici

Migrazioni e incontri etnografici

Un confronto ravvicinato tra migrazioni degli italiani e immigrazione straniera in Italia: le nuove modalità dell'incontro etnografico e le contraddizioni proprie delle società multietniche e multiculturali.

L'incontro etnografico, magistralmente analizzato da Ernesto de Martino già all'inizio degli anni '60 del secolo scorso, si realizza secondo modalità nuove all'interno di uno dei fenomeni quantitativamente e qualitativamente più rileventi del nostro tempo: i movimenti migratori. Complessa, contraddittoria, altamente differenziata se analizzata alla microscala, e invece sorprendentemente omogenea se presa in considerazione come fenomeno complessivo, l'esperienza dei lavoratori e delle lavoratrici migranti offre all'antropologia un terreno fecondo per la ricerca più avvertita e per la riflessione su alcuni dei più rilevanti problemi teorici attuali.
Questa è la tesi che Amalia Signorelli propone. La situazione italiana consente all'antropologia di stabilire un confronto ravvicinato tra migrazioni degli italiani e immigrazione straniera in Italia. Nell'ambito della prima vengono approfonditi anche alcuni temi poco studiati, quali la partecipazione femminile alle migrazioni italiane, la lingua degli emigranti, la nostalgia del paese natio, il rientro in patria; contestualmente all'analisi dell'immigrazione in Italia, si esaminano il multiculturalismo, l'interculturalismo, il razzismo; la riflessione conclusiva verte sulla possibilità di pensare - a livello teorico - la produzione comune della «domesticità utilizzabile» come via d'uscita dalle contraddizioni proprie delle società cosiddette multietniche e multiculturali. Il contesto economico e politico delle dinamiche culturali attivate dalle migrazioni è sempre tenuto presente e fornisce argomenti e sostegno teorico a un'analisi critica e autoriflessiva.

Autore

Amalia Signorelli (1934-2017), antropologa allieva di Ernesto de Martino,  pubblicò nel 1977 Scelte senza potere. Il rientro degli emigrati nelle zone dell'esodo. Ha poi continuato a occuparsi di migrazioni anche come consulente della CEE e dell'ILO. Il suo saggio Movimenti di popolazioni e trasformazioni culturali costituisce uno dei capitoli della Storia dell'Italia repubblicana pubblicata da Einaudi (Torino, 1995). Ha dedicato studi e ricerche ai processi di modernizzazione dell'Italia meridionale (Chi può e chi aspetta. Giovani e clientelismo in un'area interna del Mezzogiorno, Napoli 1983, Il pragmatismo delle donne, Venezia 1993). Nel 1996 ha pubblicato Antropologia urbana (Milano), tradotto anche in spagnolo. È stata ordinario di Antropologia culturale nelle università di Urbino, Napoli, Roma, e Visiting Professor nella E.H.E.S.S. di Parigi e nel Dipartamento di Antropologia della Università di Città del Messico. Con questa casa editrice ha pubblicato Migrazioni e incontri etnografici (2006) e curato con Adelina Miranda il volume Pensare e ripensare le migrazioni (2011).

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