Scrittori, poeti, santi, conquistatori, re e regine, papi e filosofi, e tanti meno noti la cui vita scopriamo proprio in limine mortis. Persone colte nel momento della fine, come se il modo di morire illuminasse di senso la loro stessa vita.
La morte come realizzazione perfetta della vita, è la chiave scelta da Baroncelli, in questi fulminanti microracconti, per rievocare le circostanze pratiche e spirituali del trapassare di altrettanti protagonisti della storia, della mente, della cultura, della memoria personale e collettiva. Sono quindi tanatografie, per così dire, o biografie ironiche, colte, capziose, prese da un particolare della vita, come una tela si prende da un lembo, che nel caso è la morte; e anche quando questa è tanto oscura o luminosa quanto un personaggio è stato brillante o opaco, la morte si offre comunque, nel racconto, come un’impossibile chiarificazione. Perché ci interpella, riuscendo a opporre sempre il suo abissale punto interrogativo. Da Agrippa a Mae West, passando per centinaia e centinaia di ombre persistenti nell’immaginazione; schierate per voci: Cari agli dèi, Cuori infranti, Di cosa?, Di freddo, Di gioia, Di spada, Di un male, Fantasmi, eccetera fino a Vecchi. Ci vengono incontro, sono infatti i morti, pensa Baroncelli, a evocare noi.
1 Gennaio 2010
La memoria n. 834
272 pagine
EAN 9788838925115
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
Eugenio Baroncelli (1944) vive a Ravenna. Tra le sue opere Outfolio. Storiette scivolate dal quaderno durante un trasloco, 2005. Con questa casa editrice ha pubblicato Libro di candele. 267 vite in due o tre pose (2008), Mosche d’inverno. 271 morti in due o tre pose (2011, Premio Mondello), Falene. 237 vite quasi perfette (2012), Pagine bianche. 55 libri che non ho scritto (2013), Gli incantevoli scarti. Cento romanzi di cento parole (2014), Risvolti svelti. Breviario amoroso di vite altrui capitolate (2017), Libro di furti. 301 vite rubate alla mia (2021).
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