Le irresistibili vicissitudini di un eccentrico clan segnato dalla storia del XX secolo. Il romanzo d’esordio di Christophe Boltanski, vincitore del Prix Fémina 2015.
La storia dei Boltanski è quella di una stravagante famiglia intellettuale che ha vissuto per anni in uno spazio circoscritto, un appartamento in rue de Grenelle, a Parigi, e qui ha costruito tutto il proprio mondo. Il racconto della loro vicenda segue la struttura dell’abitazione e attraversa in maniera progressiva ogni stanza, collocandovi via via gli eclettici personaggi. È un cammino che inizia nel cortile dov’è parcheggiata la Fiat Cinquecento e prosegue verso la cucina, l’ufficio, il bagno e le camere da letto, fino al luogo clou, «l’entre deux», il nascondiglio letteralmente incastrato tra le mura dove il nonno Étienne, ebreo, ha vissuto nascosto per quasi due anni per sfuggire alla deportazione.
Il padre di Étienne, il bisnonno, era emigrato in Francia nel 1895 da Odessa, dopo aver abbandonato il sogno di diventare cantante lirico. A Parigi trova lavoro come operaio alla Citroën, e durante la Prima guerra mondiale conosce la futura moglie, la bisnonna Niania, infermiera. Étienne sarà il loro unico figlio, ed è lui, il medico malinconico, la figura centrale del romanzo, assieme alla moglie Myriam. La donna viene dalla Bretagna dove è stata cresciuta dalla matrigna, ed è claudicante a causa della poliomielite avuta da bambina, ma che rinnega con tutti. Sono la sua forza impetuosa e il carattere autoritario a mantenere saldo intorno a lei l’intero clan.
Per raccontare il vertiginoso collage identitario da cui proviene, un corpo unico dalle membra molteplici, Christophe Boltanski ha interrogato i parenti, grattato nei ricordi d’infanzia, indagato nelle tracce lasciate dagli antenati, redatto uno scrupoloso inventario dell’appartamento. Con grande ironia ne scaturisce l’emozione di una libertà reinventata ogni giorno, un anticonformismo esasperato, nevrotico e creativo, il paradosso di uno spazio chiuso e limitato che contiene invece tutto e tutti: «Noi che fluttuavamo senza appigli, senza radici, noi che per le nostre origini bizzarre, per le nostre abitudini particolari, per il nostro rifiuto o la nostra incapacità di far parte di un qualsiasi gruppo etichettabile, pensavamo di essere diversi dagli altri, al punto da vivere ripiegati su noi stessi, in fin dei conti assomigliavamo a tutto il resto del mondo».
19 Gennaio 2017
Il contesto n. 75
288 pagine
EAN 9788838936067
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
Christophe Boltanski è nato nel 1962. Giornalista a Libération dal 1989, è stato per dieci anni corrispondente, prima dalla Guerra del Golfo e poi da Gerusalemme e da Londra. Capo redattore degli esteri fino al 2007, passerà poi al Nouvel Observateur. Nel 2010 ha vinto il prestigioso Prix Bayeux-Calvados per i corrispondenti di guerra per il suo reportage «Les mineurs de l’enfer» sulla miniera della regione di Nord-Kivu in Congo. Il nascondiglio (2015) ha vinto il Prix Fémina, un grande successo in Francia; è in corso di traduzione in Germania, Grecia, Olanda, Romania, Spagna e Stati Uniti.
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