Il nemico americano

Il nemico americano

Lingua originale: francese
Traduzione di Marisa Ferrarini
Titolo originale: L'ermeni américain. Généalogie de l'antiaméricanisme français

L’antiamericanismo francese, un enigma storico e culturale, una lunga opposizione che risale addirittura all'Illuminismo: i tratti sostanziali di un fenomeno che riconcilia destra e sinistra, spiritualisti e laici.

Che cos’è l’antiamericanismo? Per delineare una definizione e tracciare la traiettoria storico culturale di un atteggiamento che, all’analisi, risulta persistente impalpabile e ambiguo, tanto da trovare una preistoria addirittura prima della nascita dell’America come soggetto nazionale, questo studio affronta un caso abbastanza paradossale. Quello francese, dove, a detta degli osservatori, l’antiamericanismo circola in modo notevolmente vivace. Un enigma storico e culturale, non solo perché la Francia, a differenza di altri grandi paesi europei, non ha mai fatto guerra all’America, ma anche perché non sono rintracciabili, nel tempo di questa lunga opposizione che risale addirittura all’Illuminismo, conflitti di interesse reali né mai ragioni politiche cogenti. Per cui, l’esame di una situazione estrema, affrontato genealogicamente dalle origini ad oggi, attraverso i momenti storici salienti e i climi culturali caratterizzanti, offre verosimilmente la prospettiva privilegiata per isolare del fenomeno i tratti sostanziali. Denigrare l’America, da destra come da sinistra, da parte spiritualista o laica, non è, dimostra l’autore, la reazione all’americanismo perché precede il formarsi dei tratti essenziali di quest’ultimo. Non è un «mito» e non è nemmeno una «passione». Non è un’ideologia, perché non punta alla prevalenza di valori mediante la politica. «Risponderò semplicemente: l’antiamericanismo è un discorso. Un discorso è anzitutto, come indica la sua etimologia (dis-correre) e come conferma il suo utilizzo sino al Rinascimento, un modo di “correre qua e là”. L’antiamericanismo è un discorso senza freni: non solo perché è attraversato da affetti e intriso di umori; ma anche perché segue lo schema del saggio, non del tema o della dimostrazione. (Non risponde neppure a “consegne”: non esiste complotto antiamericano). La sua logica è quella dell’accumulazione, della congerie, della bottega, dell’“ancora un po’, grazie”, in breve: un caracollare senza principio di non contraddizione».

1 Gennaio 2008

Le parole e le cose n. 14

544 pagine

EAN 9788838923128

Fuori catalogo

Autore

Philippe Roger insegna scienze sociali all’École des hautes études. Direttore della rivista «Critique» ha pubblicato numerosi saggi di storia culturale, soprattutto sul XVIII secolo.

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