I nostri tempi

I nostri tempi

Con uno sguardo spietato e lucido sul nostro oggi, un uomo sulla soglia dei settant’anni confessa il proprio stato d’animo di fronte al mondo.

Un uomo sulla soglia dei settant’anni confessa il proprio stato d’animo di fronte al mondo. Lo fa in soliloqui mentre percorre ossessivamente, quasi in un incubo di ripetizione, le strade della sua città, diventata – com’è ricorrente rappresentazione della città della narrativa di Perriera – una sorta di non luogo imprevedibile e carico di eventi casuali e inspiegabili, comici o disperati, affettuosi o violenti, indifferentemente. Il suo andare è cadenzato da ripetute cadute, un fastidioso continuo inciampare dei passi incerti che fa irrompere il protagonista, osservatore soggettivo, perentoriamente dentro i fatti cui assiste, trasformandolo da narratore a personaggio narrato. I suoi sono pensieri brevi, interrogano dubbiosamente su fatti e situazioni comuni, oppure narrano insignificanti avvenimenti che improvvisamente virano nell’emblematico: in parte considerazioni di un’ispida e incerta saggezza, in parte espressioni di smarrimento infantile, in parte di disperate nostalgie e rimproveri al passare del tempo o scintille di speranza nel futuro; in parte sogni, visioni, forse deliri. E in ognuno di essi si sente riecheggiare in effetti la recita dell’assurdo di un grande uomo di teatro, come in un ultimo nastro.

Autore

Michele Perriera (Palermo, 1937-Cefalù, 2010) scrittore, drammaturgo, regista, critico, giornalista, negli anni Sessanta è stato tra gli animatori del Gruppo 63, con il romanzo sperimentale Principessa Montalbo; partecipe anche del rinnovamento del teatro, ha fondato la scuola di teatro Teatès. Con Sellerio ha pubblicato la memoria-intervista Marcello Cimino. Vita e morte di un comunista soave (1991), Anticamera (1994), La spola infinita (Premio Mondello 1995), Con quelle idee da canguro. Trentasei anni di note ai margini (1997), Atti del bradipo (1998), Ritorno (2003), Uno scrittore in redazione. Articoli, cronache, critiche, commenti di vita culturale. «L’Ora» 1961-1992 (2020), i romanzi A presto (1990), Delirium cordis (1995), Finirà questa malìa? (2004), La casa (2007), I nostri tempi (2009), l’affresco autobiografico di una città e una vita Romanzo d’amore (2002). Nel 2006 gli è stato conferito il Premio della Critica Teatrale.

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