Il grande scrittore recentemente scomparso, in un racconto-confessione-delirio immaginario. Cinquanta anni di vita del suo paese, inseguendo una domanda grottesca e scandalosa: come la poesia possa convivere con la storia.
«Adesso muoio, ma ho ancora molte cose da dire. Ero in pace con me stesso. Muto e in pace. Ma d'improvviso sono emerse le cose». Sebastián Urrutia Lacroix, cileno, prete e membro dell'Opus Dei, potente critico letterario che ha fatto e disfatto fortune di poeti, in una notte insonne e tragica rovescia su un muto interlocutore la sua memoria e la sua coscienza. Cerca nella concatenazione dei fatti la sua giustificazione. E gli scorre davanti agli occhi per quadri ed episodi, per personaggi e impressioni, il film di cinquant'anni della sua vita e della storia del suo paese. Una folla di fantasmi, di morti e di vivi, di personaggi fittizi, veri (da Jünger a Reyes a Neruda), o celati dietro una maschera letteraria che però ne lascia scorgere il vero volto - secondo quel continuo mescolarsi di apocrifo e autentico di realtà e finzione che caratterizza le «cronache» narrative di questo scrittore dalla straordinaria inventiva -, tutti chiedono di entrare nel suo racconto e di fornire i loro fatti. E attraverso le loro rappresentazioni prende rilievo il disegno di un'esperienza che non riesce a trovare senso. Perché al centro di essa vi è un fatto sorprendente e misterioso, in un certo senso grottesco e scandaloso, il cui enigma molto spesso occupa le pagine di questo scrittore dall'esperienza tormentata: che la poesia possa convivere con la storia.
1 Gennaio 2003
La memoria n. 574
184 pagine
EAN 9788838918636
Fuori catalogo
Roberto Bolaño è morto nel 2003 (era nato nel 1953), nel pieno di una vita d'artista complicata dalle vicissitudini dell'esistenza, e di una creazione incessante, interpretata anche come stimolo e provocazione, alla maniera di quell'avanguardia Dada o situazionista che amava tanto. Questa casa editrice ha pubblicato: La letteratura nazista in America (1998), Stella distante (1999), Chiamate telefoniche (2000), I detective selvaggi (2003, 2009), Notturno cileno (2003), Puttane assassine (2004), La pista di ghiaccio (2004), Un romanzetto canaglia (2005), Monsieur Pain (2005), Il gaucho insostenibile (2006), Anversa (2007) e Consigli di un discepolo di Jim Morrison a un fanatico di Joyce (con A. G. Porta, 2007, 2011). Notturno cileno è stato inserito nella lista dei dieci migliori libri del 2003 dal «Los Angeles Times Book Review» e scelto da Susan Sontag come il libro dell'anno per Times Literary Supplement.
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