La storia del Nuovo Cinema Paradiso, della sua fine, della fine del cinema.
«Ritorna, il nostro eroe, nei luoghi della sua infanzia, dopo trent'anni, per assistere ai funerali di Alfredo - scrive Vincenzo Consolo nella Nota alla sceneggiatura del film di Tornatore Nuovo Cinema Paradiso, Oscar 1990; ritorna per raccontarci, in una lunga digressione, in totale flash-back, la sua storia, la storia del Nuovo Cinema Paradiso, della sua fine, della fine del cinema. Una narrazione, questa di Tornatore, altamente metaforica (sta in questo, crediamo, il segno della sua autenticità, della sua universalità), dal tono lirico-evocativo continuamente controllato dall'ironia, aperto spesso a soluzioni, ad invenzioni poetiche. Ma è insieme un racconto di tristezza, di rimpianto per un mondo, per una società che sta perdendo o che ha già perso la capacità e il bisogno, dentro la notte della sala cinematografica, di sognare collettivamente, di ricreare, con l'immaginazione, capire e riscattare, attraverso quelle ombre che si muovono sopra il lenzuolo bianco, la vita. Una società che sta perdendo la notte, il buio, la grotta platonica dove, sulla parete, nascono le ombre, le illusioni, i sogni, illuminato com'è ormai tutto il nostro tempo da una continua, lattiginosa, elettronica luce indifferente».
1 Gennaio 1990
La memoria n. 213
180 pagine
EAN 9788838906244
Non disponibile
Giuseppe Tornatore (Bagheria, 1956), regista premio Oscar 1990, con Sellerio ha pubblicato il volume della sua produzione giovanile come fotografo Opera prima (1990) e le sceneggiature di Nuovo Cinema Paradiso (1990), Baarìa (2009), La migliore offerta (2013) e La corrispondenza (2016) nonchè del film mai realizzato Leningrado (2018). Altre edizioni: Io lo chiamo cinematografo. Conversazione con Francesco Rosi (2014), Diario inconsapevole (2017).
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