Un racconto satirico, una farsa sul gallismo che ha per protagonista un «ingravidabalconi» del Mar Nero.
I caucasici, quelli specialmente delle terre che si affacciano sui mari del Sud dell'Unione Sovietica - i luoghi attorno cui autobiograficamente orbita l'opera satirica di Fazil' Iskander, compreso questo racconto - credono di godere la fama di virilità che anche i siciliani (almeno nell'oleografia) credono di godere: instancabili amatori, cacciatori irresistibili di avventure. È dunque un'aria brancatiana, si vorrebbe dire, che circonda Oh, Marat! Marat è un «ingravidabalconi» del Mar Nero e delle sue conquiste, circonfuse sempre di dubbio e confusione, l'intera città si onora, o favoleggia, o ironizza: quasi un simbolo, che un giorno un curioso incidente erotico-politico macchia nell'inadeguatezza del Bell'Antonio, avviandone la tumultuosa decadenza. Satira del gallismo, farsa di costume, sberleffo ai tabù e ai luoghi comuni che velano un pesante potere intrusivo e burocratico, Oh, Marat! fu pubblicato nel 1979 sull'almanacco «Metropol», in cui in era brezneviana i «senzatetto della letteratura sovietica» riunivano all'estero i loro scritti. E forse, l'essere nato come racconto esiliato aggiunge un tratto di velocità, quasi un senso di provvisorietà, al comico popolaresco e picaro.
1 Gennaio 1989
La memoria n. 198
108 pagine
EAN 9788838905513
Fazil' Iskander è nato nel 1929 a Suchum capitale dell'Abchazia, piccola repubblica autonoma della Georgia sovietica sulle sponde del Mar Nero. Dopo un lungo ostracismo, la sua opera satirica, in cui ricorrono personaggi e situazioni del mondo caucasico, è oggi popolare in Unione Sovietica. Tra le sue opere in prosa, oltre al romanzo La costellazione del caprotoro: Sandro di Ceghem, Conigli e pitoni. Di Iskander, che nel 1988 ha ricevuto in Italia il Premio Malaparte, questa casa editrice ha pubblicato La costellazione del caprotoro (1988).
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