Opera prima

Opera prima

Prefazione di Suso Cecchi d'Amico

96 tavole in bicromia fuori testo

formato 22x24 cm

Catalogo della mostra

Gibellina, Museo Civico d'Arte Contemporanea

2 agosto - 30 settembre 1990

 

Le immagini raccolte per le strade del suo paese dal giovanissimo "Peppuccio" Tornatore tra l'infanzia e l'adolescenza costituiscono la testimonianza preziosa di una predestinazione, o meglio, il punto di partenza di un itinerario inventivo. Prendendo le mosse dalle still pictures, il nostro doveva fatalmente pervenire alle fotografie in movimento, a quelle moving pictures con cui gli americani, con maggiore rigore filologico del nostro, indicano il cinema. E fu così che il giovanissimo Peppuccio, fotografo di buona volontà operante a Bagheria e dintorni, una volta emigrato sulla terraferma, in breve tempo divenne Giuseppe, regista presto noto in cinque continenti. Ma non può dirsi che tra i due vi sia una gran differenza, almeno per quanto riguarda l'atteggiamento verso le cose del mondo. È sorprendente riconoscere nella visione di un fanciullo la stessa curiosità, il sense of humor e l'attenzione alla forma che si riscontreranno puntualmente venti anni dopo nella sua opera cinematografica.

Autore

Giuseppe Tornatore (Bagheria, 1956), regista premio Oscar 1990, con Sellerio ha pubblicato il volume della sua produzione giovanile come fotografo Opera prima (1990) e le sceneggiature di Nuovo Cinema Paradiso (1990), Baarìa (2009), La migliore offerta (2013) e La corrispondenza (2016) nonchè del film mai realizzato Leningrado (2018). Altre edizioni: Io lo chiamo cinematografo. Conversazione con Francesco Rosi (2014), Diario inconsapevole (2017).

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