Il re filosofo di un piccolo stato danese e l'occupazione nazista. La necessità stringente di schierarsi dalla parte del diritto dei popoli o da quella della vita da preservare ad ogni costo.
Come Emanuele Kant, ogni giorno re Sedrik, spaccando il minuto, esce di casa per la passeggiata. I cittadini del paese da operetta ov'egli divide le sue cure, e il rispetto della gente, tra la professione di medico e gli impegni di governo, placidamente regolano gli orologi al suo passare, sull'ora del re. E come Kant, re Sedrik s'interroga, con nordica melanconia, sui limiti e l'efficacia dell'agire secondo l'imperativo morale. Ma quando i nazisti invadono lo staterello, il dubbio etico diventa angoscia: resistere all'arroganza testimoniando del diritto dei popoli, o sottomettersi e salvare vite umane dal sacrificio inutile? Il modo in cui il re rompe il dilemma è bello come «il cielo stellato sopra di noi»; tanto bello che in qualche posto del mondo è davvero accaduto: e precisamente in Danimarca, durante l'occupazione nazista.
1 Gennaio 1986
La memoria n. 118
124 pagine
EAN 9788838902802
Non disponibile
Nato alla fine degli anni Venti, Boris Hazanov, medico dalla sicura vita professionale, comincia a scrivere negli anni Sessanta di filosofia, oltre che romanzi: quasi rispondendo a un richiamo impellente. Pubblica due libri in URSS di cui l'ultimo, su Newton, è edito a Mosca nel 1981. Nel 1982 il sequestro della copia del suo Controtempo. Un romanzo moscovita lo induce ad abbandonare l'Unione Sovietica. L'ora del re è il suo ultimo romanzo.
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