Un delicato e poetico memoir, un grande esercizio di sincerità davanti a un fatto doloroso che l’autore cercherà, per via letteraria, di attenuare, ma che segnerà per sempre la sua vita.
«Un libro amaro, bellissimo, essenziale» (The Times Literary Supplement).
Questa è la storia di una guerra, di una guerra perduta ma che andava a ogni costo combattuta. «Come si può sconfiggere un presunto nemico che non viene da nessuna parte? […] Ci troviamo di fronte a un attacco contro noi stessi. Tutta la nostra forza distruttiva lanciata contro i nostri stessi soldati…». L’immagine di una guerra è forse la più consueta nei resoconti della malattia e della sfida al gran male, eppure il racconto che ne fa Sergio del Molino è diverso da tutto ciò che è stato già visto, sentito e rappresentato in forme a volte stucchevoli o smaccatamente sentimentali. La sua è la voce ardita, poetica e sempre lucida di un’attesa costante, di una transizione molesta, che freme di speranza e paura tra presente e futuro. Un’attesa in continua vibrazione, piena di eventi, sorprese, azioni, gesta coraggiose, a cui il lettore partecipa come se tenesse in mano, nel tempo della lettura, il destino di ognuno.
Con il suo tono più intimo, con l’onestà crudele che deve a sé e alla sua compagna, alle infermiere, alle dottoresse, che chiama «le nostre piccole luci nell’abisso», lo scrittore poco più che trentenne narra un anno di vita assieme alla famiglia e al figlio Pablo, quando al piccolo viene diagnosticato un raro e grave tipo di leucemia. Eppure questo non è un libro sull’agonia, sulla malattia, ma il racconto di una paternità senza complessi e rimpianti, che esplora a fondo il rapporto tra genitori e figli e l’inverosimile sgomento della perdita. Del Molino raffigura la frustrazione e l’angoscia di un padre e di una madre evitando ogni sensazionalismo, e il risultato sono immagini ed emozioni che si schiudono nella memoria, pronte a trascendere il dolore senza mai cercare di sfuggirlo. In un’atmosfera intensa, dal tempo racchiuso, prende forma un contenitore che accoglie tutte le parole necessarie a descrivere una condizione al limite dell’esperienza, in cui i luoghi comuni suonano come insulti. E queste parole, alla fine, sono testimonianza e romanzo di una storia d’amore.
2017
Il contesto n. 76
232 pagine
EAN 9788838936265
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
Sergio del Molino, nato a Madrid nel 1979, è scrittore e giornalista e collabora con diversi quotidiani e programmi televisivi. Ha esordito nel 2009 con la raccolta di racconti Malas influencias, seguita nel 2012 dal romanzo No habrá más enemigo. Con Sellerio ha pubblicato Nell’ora violetta (2017), Premio El Ojo Crítico 2013 e Premio Tigre Juan, e La Spagna vuota (2019), Premio dei librai di Madrid 2017, Premio Cálamo come libro dell’anno.
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