Due volumi indivisibili
Un vero e proprio romanzo giudiziario che mette a nudo tutti gli aspetti, buoni e cattivi, del sistema britannico: la fermezza e la sicurezza delle procedure e i punti deboli di un sistema in cui il caso gioca una parte preponderante e gli elementi di corruzione rischiano di aver la meglio. Il gusto della narrazione, l’occhio perspicace dello scrittore, la capacità di sondare i sottofondi dell’animo umano, la perfetta rappresentazione di caratteri, fanno di Orley Farm uno dei più bei libri di Trollope.
Il fluviale Anthony Trollope (47 romanzi pubblicati molti dei quali spiccano tra le vette della narrativa vittoriana inglese; e fluviale anche per l’enorme portata narrativa del suo maestoso raccontare) considerava Orley Farm il romanzo migliore da lui scritto.
È il romanzo della giustizia e dell’amore. Lady Mason, splendida aristocratica di amabile superiorità, possiede a nome del figlio una ricca tenuta vicino Londra, Orley Farm, ereditata dal marito. Un sospetto scende su di lei, e ne offusca la preziosa reputazione sociale: aver falsificato il testamento, per assicurare al bravo figlio e a se stessa una vita all’altezza del loro buon merito.
Il lettore, guidato da una voce narrante così vittorianamente presente e onnisciente, capisce subito che la bella e nobile Lady è formalmente colpevole. Infatti lo scopo del romanzo – uno dei più perfetti romanzi giudiziari mai scritti, a parere di George Orwell –, è scoprire come alla fine l’accusata potrà cavarsela: seguendo la trama dell’accusa e la strategia della difesa, il ruolo dei testimoni, gli effetti dell’ambiente, l’influenza del carattere dei protagonisti, l’anatomia delle loro intenzioni, il tutto analizzato con precisione accanita e appassionante. Questa la giustizia.
L’amore, non meno importante, splende invece in una serie di storie che affiancano la causa legale: e sono storie di elevato sentire, trascinante passione e scandalo sociale.
Al di sotto sia del linguaggio della giustizia sia del linguaggio dell’amore c’è la descrizione del dilemma morale tra la giustizia dell’ambiente comune e il sentimento sincero di ciascun animo nobile. E al di sotto ancora sta la volontà di allargare lo sguardo a tutta la prospettiva sociale, tessendo intorno alla vicenda principale mille e una situazioni, persone e destini minori.
Accanto per grandezza a Dickens e Thackeray, Anthony Trollope è l’archeologo della società vittoriana, equipaggiato soprattutto di una capacità di analisi psicologica dell’usuale, di cui oggi è facile apprezzare l’estrema modernità.
21 Novembre 2013
La memoria n. 945
584 + 572 pagine
EAN 9788838931239
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
Anthony Trollope (1815-1882), autore di quarantasette romanzi, dei grandi della letteratura inglese dell'Ottocento è il meno conosciuto in Italia, nonostante lo straordinario successo tra i lettori di lingua inglese e la fortuna più recente tra i critici. Questa casa editrice di Trollope ha pubblicato: Orley Farm (1999, 2013), Lady Anna (2003, 2011), Un'autobiografia (2008), La vita oggi (2010), Natale a Thompson Hall (2019); tutti i romanzi del «ciclo del Barsetshire»: L'amministratore (2003), Le torri di Barchester (2004), Il Dottor Thorne (2005), La Canonica di Framley (2001, 2006), La Casetta ad Allington (2007) e Le ultime cronache del Barset (2009); e del ciclo Palliser: Il Primo Ministro (2014), Potete perdonarla? (2017), Phineas Finn (2018), I diamanti Eustace (2020) Il ritorno di Phineas Finn (2022), Il figli del duca (2024).
Chi ha consultato la pagina di questo libro ha guardato anche: