Da Vasco Pratolini a Gianni Brera, da Manuel Vázquez Montalbán a Vittorio Sermonti, da Osvaldo Soriano a Mario Soldati, da Stefano Benni a Edmondo Berselli, da Nick Hornby a Davide Enia: nelle pagine della letteratura il gioco del calcio trova un racconto inedito delle partite e degli atleti, dell’agonismo e della sportività, dei trionfi e delle sconfitte.
Il calcio è il gioco più vicino alla preistoria del movimento umano, scrive Dimitrijević nel primo «pezzo» di questa antologia. Utilizza piedi e gambe, escludendo le mani e le braccia, ovvero contrappone gli arti più legati alla memoria animale agli arti specializzati della civiltà. Per questo è il re dei giochi.
Del calcio ci raccontano in questo libro – con precisione o pathos, con comicità o invenzione visionaria, con nostalgia o rabbia, con il sogno o la cronaca – protagonisti diversi: da Vasco Pratolini a Gianni Brera, da Manuel Vázquez Montalbán a Vittorio Sermonti, da Osvaldo Soriano a Mario Soldati, da Stefano Benni a Edmondo Berselli, da Nick Hornby a Davide Enia. Scrittori di svariata provenienza geografica e ideale, ma tutti di grande presenza e potenza narrativa o sportiva o giornalistica, che toccano una enorme varietà di punti di vista. Il tecnico. La memoria di come il calcio ci entrò nel cuore. L’epica dell’attimo fatale di fronte alla vittoria o alla sconfitta. Il romanticismo del genio solitario. Il tifo puro e nobile, lontano da campanilismi e nazionalismi. I miti, le metafore, i sogni a cui quasi sempre il fatto calcistico si accompagna. I ritratti dei più straordinari tipi umani che il pallone ci ha fatto apprezzare. E tutti questi punti di vista, nel loro spaziare, dimostrano come la letteratura sportiva, quand’è intensa, non è mai sul calcio, ma quasi sempre letteratura del calcio.
5 Giugno 2014
La memoria n. 962
424 pagine
EAN 9788838932014
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