Un reportage autobiografico sulla crisi siriana, tra coloro che ogni giorno lottano per la semplice sopravvivenza. Un racconto di lutti e speranze emotivamente intenso e commovente.
«Il libro di Samar Yazbek (…) cerca non tanto di raccontare l’indicibile, ma di strappare qualcosa al nulla, di far emergere dai buchi neri della Storia una traccia di umanità, di captare nel cuore della notte una lucina simile a quella emessa dagli astri morti, dalle lucciole o dalle anime erranti» (CHRISTOPHE BOLTANSKI)
«Dall’istante in cui inizierete a leggere questo libro, la scrittura di Samar Yazbek vi colpirà come un pugno nello stomaco. La sua prosa è talmente raffinata che riuscirete a udire perfino gli uccellini in gabbia e a sentire il profumo di donne truccate alla perfezione. Dopodiché, da qualche parte nelle vicinanze cadrà una bomba e dal soffitto si staccherà una scheggia di intonaco, perché la storia raccontata in queste pagine è una condanna senza appello». Sono le parole di Christina Lamb, autrice di Io sono Malala, dall’introduzione all’edizione inglese di questo Passaggi in Siria, straordinaria testimonianza del conflitto siriano.
All’inizio delle rivolte, nel marzo 2011, Yazbek, giornalista e scrittrice affermata, regista e sceneggiatrice per il cinema e la tv, sceglie di scendere in piazza per difendere la libertà di espressione, regolarmente negata dai regimi autoritari che si sono succeduti nel suo paese. Denuncia i crimini perpetrati da Bashar al-Assad, rivendica maggiori diritti per le donne e l’abolizione della censura. Viene prima trattenuta dalle forze dell’ordine, poi, quando la sua voce diventa troppo invisa al governo e la sua presenza in Siria un rischio, si trasferisce a Parigi, dove persevera nel suo attivismo politico.
In esilio continua a battersi denunciando le atrocità, urlando all’Occidente il bisogno disperato di aiuti umanitari e la necessità di intervenire per fermare ulteriori spargimenti di sangue. Ma il richiamo delle radici e il senso di responsabilità si rivelano troppo forti e Samar Yazbek inizia così a ritornare in Siria illegalmente, attraversando a piedi il confine turco. Una volta dentro la scrittrice visita le zone «liberate» dal controllo del regime di Assad e occupate dal Free Army dei ribelli o dagli estremisti islamici. Si impegna per offrire sostegno alle persone bisognose. Ascolta testimonian ze, storie di singoli individui e di intere famiglie, molte donne, ragazze e bambine che mutano l’orrore in parole da consegnare al mondo. Raccoglie immagini ed emozioni, assiste a scontri armati, alla crudeltà dei cecchini, ai bombardamenti. Vive lutti e speranze, e con questa materia incandescente plasma un racconto che non è un romanzo né un saggio ma li contiene entrambi, senza mai tradire la realtà. Secondo The Observer è un libro essenziale, «uno dei primi classici politici del XXI secolo».
28 Settembre 2017
Il contesto n. 81
348 pagine
EAN 9788838936876
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
Samar Yazbek, nata in Siria nel 1970, è una delle intellettuali più impegnate ed esposte nella lotta contro il regime siriano. Dopo aver subito minacce, intimidazioni e torture piscologiche è stata costretta a fuggire dal suo paese. È arrivata in Francia con la figlia nel luglio 2011. Un suo articolo pubblicato su The Guardian e ripreso da Libération e da Repubblica ha ricevuto molta attenzione da parte dei media internazionali. In Italia sono stati pubblicati da Castelvecchi due suoi precedenti romanzi, Il profumo della cannella (2010) e Lo specchio del mio segreto (2011).
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