Una raccolta di favole contemporanee, anzi antifavole, dove il dubbio, inteso come procedimento conoscitivo, appunto sovverte il genere.
I favolisti e zoografi odierni, da Orwell a Gadda, sono, si sa, genia da fidarsene poco, vagamente demoniaca, né conviene sporgere il braccio tra le sbarre dei loro serragli, o aspettarsi, nelle pozioni che offrono, le innocenti tisane di Esopo, Fedro & Co. Non è questo (o almeno non sembra) il caso del guatemalteco Augusto Monterroso, ultima sorprendente voce della sommersa cultura ispano-americana, nelle fantasie del quale ogni ghiribizzo e umor nero pare stemperarsi in volatili bolle d'aria, in malleabili plastiline, in snodate strisce di comics soprareali. Opericciuole aperte, dunque, dove in perpetuo trascorre un agrodolce guizzo di gioco, in bilico fra disincanto e passione, smorfia e divertimento; ma dietro cui s'indovina, tanto più aguzza quanto più contraddetta e dissimulata, una ragione e tensione morale di assai poco frivola lega. Come se Monterroso fosse lui stesso uno di quei messia di cui discorre in una sua pagina: Cristi delusi, inutilmente profetici, che invecchiano a lungo, che nessuno crocifigge.
1980
La memoria n. 18
100 pagine
EAN 9788838901805
Non disponibile
Augusto Monterroso (1921-2003), scrittore guatemalteco di lingua spagnola, è autore di saggi, romanzi, scritti autobiografici e racconti paradossali secondo la migliore tradizione del genere fantastico. Tra le sue opere: Moto perpetuo (1972), La parola magica (1983), Viaggio al centro della favola (1990). Questa casa editrice ha pubblicato anche il romanzo Il resto è silenzio (1992).
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