La peddi nova

La peddi nova

A cura di Salvatore Silvano Nigro

Con questo volume la casa editrice inizia la pubblicazione delle fondamentali raccolte poetiche di Ignazio Buttitta, quattro in tutto, che per vent’anni, dal 1963 al 1983, l’hanno visto cantore della vita e della morte nel più musicale dei dialetti.

Questa raccolta di poesie venne per la prima volta pubblicata nel 1963. Carlo Levi (che scrisse la prefazione al volume) e Leonardo Sciascia (che recensì l’opera sul giornale «L’Ora») ne parlarono come di un «libro straordinario» che aveva segnato una «svolta» decisiva, e aveva aperto un «periodo nuovo» nella produzione poetica di Ignazio Buttitta. Era stato Pasolini a indirizzare il nuovo corso. Di Pasolini è il titolo del volume, La peddi nova. E a Pasolini è dedicato il primo componimento della raccolta: il «manifesto» della poesia nuova, scavata dalla storia e dalla pietas (di tonalità leopardiana) per «il peso del dolore». Si legge, nel saggio introduttivo alla presente ristampa: «Ora… il poeta… ha il volto velato dai pensieri. Ha uno sguardo più universale e sgomento. Partecipa al dolore dell’umanità, granello di sabbia in una spiaggia, pesce nella rete come gli altri. Gli “omini tutti” vanno verso l’orizzonte, su una barca di paglia. Il poeta è uno spettatore lontano piantato nell’impotenza. Le vicende ordinarie della vita sono varie, nel villaggio- mondo percorso con gravità di passi. Comprendono casi di ripugnante fraternità, una sensualità frustrata, o tale da prendere aria e vento in una allucinazione di carni prosperose, e salti ciechi nella morte, in mezzo a un odor di moccolaia. Ci si può imbattere nel dolore delle madri o in situazioni che richiedono i graffi e le lacerazioni della satira. E può capitare di raggiungere una piazza metafisica, relegata nel silenzio, e incontrarvi un prete e un cane che, seduti come amici, discettano in latino». Ha scritto Pasolini: «quest’umile uomo di Bagheria, sentimentale, estroverso, ingenuo, e – secondo lo schema della poesia popolare del “malnato” – tormentato da una mancanza di amore materno che lo ha reso orfano e ossesso – è quello che si dice un buon poeta». Contini (che leggendo Buttitta si sentì spesso trasportato verso Jacopone da Todi) ebbe a parlare della potenza di una poesia che arde «nel magma del suo incendio».

2013

La memoria n. 928

224 pagine

EAN 9788838930218

Formato e-book: epub

Protezione e-book: acs4

Libro 14 euro

Autore

Ignazio Buttitta (Bagheria, 1899-1997) esordì nel 1923 con la raccolta di versi dialettali Sintimintali. Dopo un lungo silenzio durante il regime fascista, Buttitta pubblicò Lu pani si chiama pani (1954), Lu trenu di lu suli (1963), La peddi nova (1963), Io faccio il poeta (1972, Premio Viareggio), Il poeta in piazza (1974) e Pietre nere (1983). Di Ignazio Buttitta questa casa editrice ha pubblicato nel 1997 La vera storia di Salvatore Giuliano.

Altri titoli in catalogo

Suggerimenti

Chi ha consultato la pagina di questo libro ha guardato anche:

X

Suggerisci il libro ad un amico

Caro lettore, inserisci i tuoi dati e quelli di una persona alla quale desideri inviare questa segnalazione. Puoi inoltre aggiungere un messaggio per personalizzare la e-mail.

Leggi e accetta l’informativa sulla privacy ▽

X

Inviaci la tua recensione

Caro lettore, se desideri puoi inviarci la tua recensione di questo libro e condividerla con altri lettori.
I contenuti inseriti in questa pagina saranno pubblicati sul sito nei prossimi giorni, previa valutazione dell’editore.

Massimo 1800 caratteri

Leggi e accetta l’informativa sulla privacy ▽

X

Scrivi all’autore

Cari lettori, se volete scrivere ad uno dei nostri autori saremo lieti di inoltrare le vostre lettere.
Tuttavia, vi ricordiamo che non possiamo assicurarvi una risposta.

Leggi e accetta l’informativa sulla privacy ▽