Un galleria di ritratti dei personaggi che fecero la rivoluzione francese. Le ragioni sciagurate della rivoluzione, secondo l'autore, si trovano nella biografia dei personaggi.
A Sainte-Beuve, il grande critico ottocentesco che riteneva il valore di un'opera inscindibile dalla biografia degli autori, questo Chi è del 1789 piacque: ed è facile capirlo, dal momento che in esso l'opera (la Rivoluzione) è inseparata dagli autori (i rivoluzionari). Rivarol, non aristocratico nemico della rivoluzione, ne cercava nel 1790 le sciagurate ragioni nelle biografie dei protagonisti: e sono schizzi di feroce ironia, satire sferzanti dei Danton Robespierre Mirabeau Sieyès Marat Lafayette Grégoire sul vivo della piazza di Parigi. A due secoli di distanza - e superata anche l’impostazione critica di Sainte-Beuve - il Piccolo dizionario dei grandi uomini della rivoluzione è, almeno, un'altra prova di come la vera satira sia inscindibile appunto dalla rivoluzione.
1 Gennaio 1989
La memoria n. 187
116 pagine
EAN 9788838905261
Non disponibile
Antoine Rivarol nacque a Bagnols nel 1753 e morì a Berlino nel 1801. Nel 1791 fu costretto ad abbandonare la Francia per l'esilio in Germania. Traduttore (del 1786 è la versione francese dell'Inferno dantesco), studioso della lingua (Osservazioni sull'universalità della lingua francese, 1785), le opere satiriche (Piccolo almanacco dei grandi uomini del 1788 con sottotitolo Agli dei sconosciuti, e questo Piccolo dizionario dei grandi uomini della Rivoluzione del 1790) gli guadagnarono fiere e pesanti inimicizie.
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