Le porte del paradiso

Le porte del paradiso

Lingua originale: polacco
Traduzione di Ludmila Ryba, Alberto Zoina
Titolo originale: Bramy Raju

«...Non la menzogna, ma la verità uccide la speranza, e mentre lo pensava fu buio in lui e su di lui... Alessio disse, sentendo la mano di Jacopo tremare: se lo ordini, cammineremo tutta la notte, andiamo - disse Jacopo. E camminarono tutta la notte». Una riflessione sulla cosiddetta «crociata dei bambini» e sul sacrificio degli innocenti per un sogno impossibile.

Nel caso dei bambini si può estendere l'osservazione di Foucault sulle parole del folle: «Dal profondo del Medioevo il folle è colui il cui discorso non può circolare come quello degli altri: capita che la sua parola sia considerata come nulla e senza effetto, non avendo né verità né importanza». Anche nel caso dei bambini la parola ha scarso effetto di comunicazione, semmai rimanda a un altro significare, o a un significare l'altro. E in parte a questo può ascriversi l'enigma storico che circonda la cosiddetta «crociata dei fanciulli» dei primi decenni del 1200, di cui nella forma letteraria di un moderno cantare questo libro fa indagine. Le voci, nelle Porte del paradiso, sono quelle dei bambini che vi parteciparono, e riportano una leggenda di parte scettica e di disincantato pessimismo: su come da piccoli e innocenti motivi possa nascere una «grande causa», su come «la verità uccide la speranza, non la menzogna».

1988

La memoria n. 170

120 pagine

EAN 9788838904691

Non disponibile

Autore

Jerzy Andrzejewski è nato a Varsavia nel 1909 e vive in Polonia. Delle sue molte opere, in Italia sono state tradotte: Cenere e diamanti (Milano, 1961) da cui Andrzej Wajda ha tratto un film, e Buio sulla terra (Milano, 1962).