Nel sintetico e brillante saggio sulla comunicazione letteraria, l'autore illustra le sue nuove scoperte sulle metodologie critiche.
«Non v'è dubbio che la 'letterarietà' è una convenzione - scrive Marcello Pagnini introducendo questo studio sulla specificità della comunicazione letteraria. - Ma, a parte la precisazione che non è solo il 'sistema sociale' che stabilisce la 'letterarietà', ma anche l'opera che la detta, è proprio vero che nella convenzione 'letteraria' non si riconoscono delle costanti? Delle caratteristiche cioè che, nel passaggio dei tempi, non rimangono immutate? Intendiamoci bene, bisogna distinguere tra ciò che viene stabilito come estetico - e che costituisce davvero una forte variabile, sostanzialistica e valutativa - e ciò che viene stabilito come 'letterario'. Ciò che viene stabilito come 'letterario' ha a nostro avviso una durata infinitamente più lunga, e, pur nella indiscutibile storicità di tutti i fenomeni umani, ha una 'costanza' tale da potersi considerare tratto permanente. Secondo noi questa 'costante' si può riconoscere in un particolare trattamento del modello comunicativo, o, se si preferisce, in una anomalia del modello della comunicazione ordinaria. E si tratta di ciò che chiameremo introiezione dei referenti, di cui il lettore paziente potrà trovare trattazione nelle pagine che seguono».
1 Gennaio 1999
Nuovo prisma n. 14
128 pagine
EAN 9788838914416
Marcello Pagnini (Pistoia, 1921-Pistoia 2010) giò ordinario di Lingua e letteratura inglese è professore emerito dell'Università di Firenze. Ha scritto, tra l'altro: Struttura letteraria e metodo critico (Firenze-Messina, 1966), Critica della funzionalità (Torino, 1970) Shakespeare e il paradigma della specularità (Pisa, 1976), Semiosi. Teoria ed ermeneutica del testo letterario (Bologna, 1988).
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