Certe libertà si amano, altre si detestano ma tutte creano un gioco avvolgente che non allenta mai la presa. «Dedico queste pagine a molte persone di dentro e di fuori ...».
Il libretto che pubblico qui è parte di un diario che tenni nel 1988, quando fui messo in prigione per un'estate. Ho lasciato passare molto tempo e non so bene perché. Mi sembrava che non ne valesse la pena. Non è un gran libro, non è neanche un vero libro. Del resto, quando lo scrivevo, in una camera di sicurezza o in una cella, ci tenevo: era il mio verbale. Inoltre, è il mio modo di dire che vergogna sia il carcere, quando non è necessario. A questo tengo molto. È passato tanto tempo, e così precipitoso, che la questione del carcere è cambiata. L'ha cambiata prima una conduzione cieca che ha raddoppiato il numero di persone detenute neanche in due anni. Poi la disfatta di un regime che ha buttato in galera in un modo strano e carnevalesco molti campioni e scudieri della classe dirigente. La mia esperienza carceraria è diventata perciò ancora più marginale e anacronistica. Non so perché, ma questo mi ha fatto decidere finalmente a pubblicare il libretto. Gli ho aggiunto un'appendice di note di altro tono, che costituiscono il mio assalto di carta ai bastioni del carcere. Ci vuol altro? Lo so. Siano almeno un'introduzione, una visita guidata nei paraggi. Leggetele, prego. Non dirò che dobbiate farlo perché può capitare a chiunque, anche a voi, di finire in galera. Al contrario, è probabile che non vi capiti affatto, che ve la caviate. Tuttavia, anche se non andrete dentro, c'entrate. C'entriamo tutti. Adriano Sofri
1993
La memoria n. 277
204 pagine
EAN 9788838909238
Adriano Sofri è nato a Trieste nel 1942. Con questa casa editrice ha pubblicato: Memoria (1990), L’ombra di Moro (1991), Le prigioni degli altri (1993), Il nodo e il chiodo (1995), Lo specchio di Sarajevo (1997), Piccola posta (1999), Chi è il mio prossimo (2007), Contro Giuliano. Noi uomini, le donne e l’aborto (2008), La notte che Pinelli (2009), Machiavelli, Tupac e la Principessa (2013), Reagì Mauro Rostagno sorridendo (2014), Una variazione di Kafka (2018) e C'era la guerra in Cecenia (2023).
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