Nei quattro racconti di ambientazione araba protagonista è l'amore. Storie struggenti, di un sentimento forte e assoluto che non conosce limiti e infrange ogni regola.
Leonardo Sciascia presentando nel 1982 in questa collana Il mirto e la rosa di Annie Messina - pubblicato allora con il pseudonimo di Gamîla Ghâli - scriveva: «Non tutti i manoscritti si trovano sigillati nelle bottiglie. Ce ne sono, misteriosi quanto quello di Poe, che arrivano in pacchetti ben confezionati, e forse confezionati da mano femminile, con cura a che nel viaggio non si sciupino e al tempo stesso con una discreta, misurata civetteria. Come questo che pubblichiamo, molto probabilmente scritto da una donna - come anche il pseudonimo fa sospettare - e che sembra arrivare da molto lontano, dalla lontananza delle Mille e una notte. Sembra: ma già scorrendo le prime pagine sentiamo che ci arriva - nel tempo e nello spazio - da molto vicino. Tanto da vicino, nel tempo, da far pensare agli scritti sull'amore di Ortega y Gasset. E non si tratta certamente di una traduzione, ma di un originale scritto nell'italiano di oggi, con semplicità e limpidezza. Eppure la semplicità e nitidezza del mezzo espressivo non impediscono, e si direbbe anzi che agevolano, lo scatto e la tensione di questo racconto nel misterioso, nell'arcano». La stessa tensione, la stessa struggente atmosfera che ritroviamo in questi racconti, scritti da Annie Messina negli ultimi anni.
1996
La memoria n. 349
168 pagine
EAN 9788838912047
Di Annie Messina (1910-1996), nipote di Maria Messina, questa casa editrice ha pubblicato Il mirto e la rosa (1982), La principessa e il Wâlî (1996), Il banchetto dell'emiro (1997).
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