Pronti a tutte le partenze è la storia di un lento, agitato risveglio. Sprofondati in una sonnolenza che genera mostri, i protagonisti del romanzo cercano il coraggio di sfidare il mondo per affrontare ognuno le proprie battaglie, e vincere in fondo la stessa guerra.
Il trentenne, in Italia, è un prodotto tipico, un articolo originale. Forse non esiste altrove un carattere altrettanto paradossale, forgiato dalla storia e dallo spirito dei tempi, sospeso tra un’eterna e spossante giovinezza e un’infinita e immutabile anzianità, magari dello spirito più che del corpo. Giuseppe, il protagonista di questo romanzo, vive con consapevole, moderata impazienza tale esitazione indefinita. È insegnante precario alle scuole superiori di Salerno e provincia, ha studiato Lettere con passione a tratti démodé, ha vinto un dottorato ancora da terminare e Dante è l’amata materia della sua specializzazione. Non appena avrà un lavoro fisso vuole sposarsi con Irene, con cui è fidanzato da qualche anno. La casa è quasi pronta, la testa è a posto, e invece i guai arrivano tutti assieme.
Irene lo tradisce e lo lascia su due piedi, il Ministero della Pubblica Istruzione gli taglia le supplenze di italiano e latino. Per fortuna Giuseppe ha una famiglia concreta, madre umile e tenace, padre col cuore da rivoluzionario e cervello pieno di buon senso. Ed è proprio papà Vittorio, mentre Giuseppe è sotto la finestra della ex fidanzata a lanciare sassi, che convince il figlio a cambiare aria e ad accettare un incarico di tre mesi nel Nord, a Milano.
Lassù di mondo se ne apre un altro. La metropoli appare fosca, la scuola mediocre, gli studenti disattenti. Giuseppe si trova a vivere con tre ragazzi: un ingegnere cinese impiegato come tecnico in una multinazionale; un marocchino che ha la moglie in patria e fa il cameriere in un ristorante siciliano; un professore precario come lui, che viene dalle zone terremotate dell’Abruzzo.
Diversissimi per origine, cultura, formazione, i quattro si scoprono tremendamente simili: guadagnano lo stesso niente, condividono il medesimo nulla e nutrono un identico scontento.
Il mercato del lavoro e della disoccupazione ha di fatto realizzato l’uguaglianza sociale, annullato le distanze, livellato i desideri e le speranze. I quattro allora si prendono a cuore a vicenda, si assistono, alimentano un fuocherello e poi un’energia che forse può diventare una insperata forza di reazione. Tanto da spingerli a un lento e agitato risveglio da una sonnolenza che genera mostri, alla ricerca del coraggio di affrontare ognuno le proprie battaglie, e vincere in fondo la stessa guerra.
28 Febbraio 2013
Il contesto n. 34
216 pagine
EAN 9788838929137
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
Marco Balzano è nato nel 1978 a Milano, dove vive. Ha pubblicato saggi e raccolte di poesie e, con questa casa editrice, i romanzi Pronti a tutte le partenze (2013, Premio Flaiano), L’ultimo arrivato (2014), con cui ha vinto il Premio Volponi e la LIII edizione del Premio Campiello e Il figlio del figlio (2016), pubblicato da Avagliano nel 2010, finalista Premio Dessì 2010, menzione speciale della giuria Premio Brancati-Zafferana 2011, Premio Corrado Alvaro Opera prima 2012.
Chi ha consultato la pagina di questo libro ha guardato anche: