A metà strada tra i dialoghi platonici e le discussioni «tra gentiluomini», un dialogo intorno alla migliore forma statuale.
Questo dialogo di taglio classico, sulla questione di filosofia politica più dibattuta da quando esiste la filosofia politica - anzi, con la quale nasce la stessa filosofia politica: se sia, cioè, migliore la monarchia, l’aristocrazia o la democrazia, come forma di governo - fu introdotto in Italia, nel 1886, da Luigi Luzzatti, un grande uomo politico ed economista. La scelta di Luzzatti non era casuale: un ventennio dopo, quando i progetti giolittiani verso un suffragio quasi universale agitavano il dibattito, Luzzatti si fece promotore di un progetto diverso, di ispirazione, si potrebbe dire, più aristocratica. E cadeva a taglio, per la preparazione delle sue idee, questa agile e gradevole disamina in veste di dialogo. Lewis, l’autore - storico e statista anch’egli -, non concludeva, ma metteva in chiaro due elementi che potevano tornare utili: prima di tutto che la democrazia è assai più rara e fragile, e sospetta, nella storia di quanto si pensi; in secondo luogo che forse non esiste una forma di governo utile in astratto ad ogni popolo. E questi due elementi, se allora potevano tornare comodi per chi asseriva un suffragio ristretto a un’aristocrazia del censo e della cultura, in seguito sarebbero entrati nella riflessione della teoria democratica. Il cui rebus è appunto che la democrazia è fragile rara e sospetta, così difficile da applicarsi lì dove non è nata, probabilmente perché non è solo una forma di governo, ma assai di più.
1 Gennaio 1996
La nuova diagonale n. 17
108 pagine
EAN 9788838912399
George Cornewall Lewis (1806-1863) fece parte della commissione d'inchiesta sulla condizione delle classi povere in Irlanda. Fu deputato liberale alla Camera dei Comuni e ministro delle Finanze prima e del Tesoro poi, quindi segretario di Stato e infine ministro della Guerra.
Chi ha consultato la pagina di questo libro ha guardato anche: